Venerdì 17 è spesso considerato un giorno sfortunato in Italia, ma quanto c’è di vero nella scaramanzia e quando questa può trasformarsi in una vera e propria fobia? A Good Morning Kiss Kiss, il dottor Charlie Fantechi, psicologo, psicoterapeuta e ipnotista, ha risposto alle domande dei conduttori e degli ascoltatori su questo tema molto sentito.
Perché siamo scaramantici? Le radici psicologiche spiegate da Fantechi
Durante la trasmissione, il dottor Fantechi ha spiegato cosa spinge le persone ad affidarsi a riti scaramantici e portafortuna:
“Intanto dobbiamo dire che il rito scaramantico nasce da un bisogno di sicurezza. Questo è, diciamo, il punto centrale. Quando ci troviamo davanti a imprevisti, al caso, a qualcosa che non si può controllare, la mente reagisce cercando un gesto che in qualche modo restituisca il controllo. Questa è un po’ l’essenza, il punto centrale.”
Il bisogno di sentirsi al sicuro di fronte all’imprevedibilità della vita spinge molte persone a compiere gesti scaramantici, come toccare ferro o portare con sé un cornetto rosso. Secondo Fantechi, questi comportamenti sono spesso innocui e aiutano a gestire l’ansia:
“Sono gesti anche innocui, molto spesso, che semplicemente ci restituiscono un attimo di sicurezza.”
Tuttavia, quando la scaramanzia diventa un’ossessione, può trasformarsi in un problema che limita la vita quotidiana.
Quando la scaramanzia diventa una fobia: i casi estremi e l’aiuto dell’ipnosi
Nel corso dell’intervista, i conduttori hanno chiesto al dottor Fantechi se l’ipnosi possa aiutare chi soffre di scaramanzia in modo patologico.
“Assolutamente sì. Diciamo che un certo grado di scaramanzia non è patologico. Ci sono situazioni in cui le persone diventano molto sensibili e, come dicevate voi, si espongono poi a truffe o situazioni difficili. Quindi diciamo che l’ipnosi può aiutare a lavorare sulla sensazione di fondo, che è quella paura di perdere il controllo, di non essere in controllo degli eventi. Serve a calmare la persona e riportarla a un tipo di scaramanzia normale, controllabile e gestibile.”
Lo psicologo ha raccontato anche un caso limite:
“Ci sono casi in cui, per esempio, una persona non riesce a uscire di casa senza essersi lavata le mani, che ne so, cento volte. Questo chiaramente diventa un impedimento, qualcosa che influisce sullo svolgimento della giornata. In quei casi andiamo a rilevare gli eventi che hanno scatenato questo tipo di comportamento e cerchiamo di cancellarli, perché l’ipnosi ha la facoltà di entrare nello stato di programmazione della mente e riprogrammarla, producendo effetti spesso quasi inspiegabili o miracolosi.”
L’ipnosi: come funziona e chi può beneficiarne secondo l’esperto
Un altro tema affrontato durante la puntata è stato quello dell’efficacia dell’ipnosi e della sua applicabilità. I conduttori hanno chiesto:
“Ci sono persone su cui l’ipnosi non funziona? Come mai? È colpa del soggetto o dell’ipnotista?”
Fantechi ha risposto:
“Ci sono testi che dicono che esistono persone non ipnotizzabili. A me sinceramente non è mai successo. Si tratta di stabilire un rapporto di fiducia con il paziente, con la persona che si rivolge a me, e in qualche modo capire qual è la chiave d’accesso per un rallentamento della mente, perché l’ipnosi, in realtà, è uno stato naturale della mente.”
Lo psicologo ha spiegato che l’ipnosi è uno stato che tutti sperimentano, ad esempio quando si guida e la mente vaga:
“Quando siamo alla guida e ci distraiamo, o in qualche modo la nostra mente vaga, siamo in uno stato ipnotico. La mente rallenta e quello è lo stato ipnotico. È qualcosa che si verifica in tutti.”
Per concludere, Fantechi ha condiviso l’incipit di una seduta ipnotica:
“L’incipit, l’induzione, potrebbe essere: ‘Adesso fissa un punto davanti a te e concentra tutta la tua attenzione su qualcosa che ti fa stare bene.’”
Un esempio che ha incuriosito i conduttori e gli ascoltatori di Radio Kiss Kiss.