Bentornata, avvocata! Quasi un matrimonio su due fallisce, in quanti restano amici?
«Buongiorno a voi! Sì, il 48% dei matrimoni termina col divorzio. I problemi sono vari. Il primo, è che la generazione degli ultimi 20 anni è la "generazione zapping" che vuole che tutto venga cambiato, anche mariti e mogli. Il secondo è che non si sa bene cosa sia il matrimonio. Un tempo se ne parlava come di un approdo, un impegno sociale, della formazione di figli e cittadini, e si sopportava fin troppo per quieto vivere. Oggi, oltre a parlare della "generazione zapping", nel matrimonio conta moltissimo quello che negli anno '80 ha svelato a tutti Francesco Alberoni col suo famoso libro Innamoramento e Amore.
Questo libro ha chiarito come le persone ormai si sentano felici solo se innamorate, se hanno la passione erotica. Finché si è innamorati, i matrimoni durano. Ma grazie a quel libro, non basta più quando finisce l'amore a pensare al dovere sociale. L'amore è una variabile del matrimonio. Allora, si dovrebbe educare diversamente le giovani generazioni, per esempio educare le persone a sposarsi non per quello che viene confuso per amore (che in verità è l'afflato erotico), ma per amore in quanto sentimento, impegno, dedizione, fiducia e lealtà nel comportamento. Oggi conta più la festa che si fa, tutto il contorno, rispetto alla sostanza del matrimonio.»
Fino a quando è bene provare a non far naufragare un'unione?
«È bene provare se ci sono la basi, il rispetto. Senza rispetto manca la fiducia e il matrimonio è destinato a trasformarsi in un incubo, una tortura. Con il rispetto, ci si può anche accettare reciprocamente. L'unico modo di restare amici è trasformarsi da coniugi a genitori. Lasciar perdere tutte le fisime coniugali e trasformare l'impegno in un futuro genitoriale, significa fare un grande regalo ai propri figli.»
Kiss Kiss a lei, grazie mille!
«Kiss Kiss a tutti!»
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