Turismo, le previsioni in Italia

Il Turismo è un comparto fondamentale per l'economia italiana. Parliamo del suo futuro con Vittorio Messina di Assoturismo.

Questa mattina a Radio Kiss Kiss abbiamo parlato di turismo in Italia.




Per fare il punto della situazione è intervenuto Vittorio Messina, Presidente Assoturismo Confesercenti:

Com'è la situazione del turismo in questo momento?
«Sicuramente non è delle migliori. Abbiamo chiuso da poco i dati del primo trimestre: 16 milioni di pernottamenti in meno in questo primo trimestre, di cui 10 milioni sono turisti stranieri assenti in Italia. È un momento di grande difficoltà. Credevamo di poter parlare di un inizio di ripresa, che sicuramente sarà lenta, ma non possiamo farlo ancora. Speriamo che da oggi, con la fine dello stato di emergenza, si possa iniziare a parlare di ripresa.»

Cosa chiedereste al Ministro del Turismo?
«Con il Ministro parliamo spesso. Il turismo è un comparto che rappresentava il 13% del Pil prima del covid. Oggi chiediamo di recuperare quanto più possibile di quel 13% nel più breve tempo possibile. Chiediamo aiuti per questa filiera che ormai da 25 mesi sopporta la crisi del covid e ora anche con la guerra in Ucraina (che non ci aspettavamo). Chiediamo aiuti, ma soprattutto che non ci venga tolto quello che con tanta fatica stiamo riuscendo a mettere da parte in questo periodo di estrema difficoltà. Veniamo da due stagioni in cui solo il turismo balneare, che è il secondo per importanza in Italia, ha dato una boccata d'ossigeno.»

Come sono le previsioni da oggi?
«In questi due anni c'è stata una grande distruzione del tessuto imprenditoriale italiano, che va salvaguardato per salvaguardare l'identità Italia. Detto questo, noi siamo ottimisti e ci aspettiamo un boom, soprattutto nel turismo di prossimità. Ancora una volta saremo un turismo Italia su Italia, saranno pochi i turisti stranieri, soprattutto per questa crisi. Mancheranno i turisti russi che, come valore assoluto, si aggirano intorno ai 6 milioni di presenze all'anno. Ci saranno un po' di complicazioni, ma siamo ottimisti, augurandoci che con la fine dello stato di emergenza si possa ripartire alla grande.»

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