Lo scorso 13 luglio un asteroide di una sessantina di metri di diametro ha sfiorato il nostro pianeta, ma ce ne siamo accorti solo due giorni dopo. Si è trattato di un passaggio molto ravvicinato, circa centomila chilometri, ovvero un quarto di distanza tra la Terra e la Luna.
Il blocco di roccia spaziale, denominato 2023 NT1, non era visibile perché proveniva dalla direzione del Sole. Il primo avvistamento solo sabato scorso, quando si stava già allontanando. Ulteriori osservazioni hanno poi evidenziato come un eventuale impatto avrebbe potuto provocare effetti disastrosi, come generare un cratere di oltre un chilometro di diametro.
Tanti i progetti attivi per difendere il nostro pianeta dagli asteroidi, ma il primo passo resta potenziare le osservazioni. Poter prevedere in anticipo una minaccia in arrivo permetterebbe -ad esempio- evacuazioni mirate, e con un preavviso di qualche anno si potrebbe addirittura deviare asteroidi pericolosi. Le agenzie spaziali sono già al lavoro.
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