Smart Working, si va verso l’addio

Il governo sembra intenzionato a prorogare lo smart working solo per i “fragili”

Non è un arrivederci, poiché in Italia è figlio dell’emergenza pandemia, piuttosto che avvento di un nuovo modo di lavorare. Neppure la fine per tutti, visto che resterà ancora in vita per pochi lavoratori. Il governo sembra intenzionato a prorogare lo smart working solo per i fragili. Ne deriva l’esclusione dei genitori con figli che hanno meno di 14 anni.

Non c’è ancora l’ufficialità, ma dal 1° luglio lo smart working sarà un diritto per i lavoratori “fragili”, cioè coloro che soffrono di gravi patologie. Il Politecnico di Milano, che ha un osservatorio smart working, stima che i lavoratori da remoto sono circa 3,6 milioni, in calo di circa 500mila rispetto al 2021.

Essi rappresentano quasi il 15% del totale dei lavoratori. Oggi a beneficiare del lavoro da remoto sono lavoratori fragili, nel pubblico e nel privato e i dipendenti del privato che hanno figli di età inferiore ai 14 anni. È importante, però, che l’altro genitore non sia beneficiario di strumenti di sostegno al reddito e che non ci sia un genitore non lavoratore.

Al di là del fatto politico c’è il nodo dei costi. Secondo i conteggi della Ragioneria per rifinanziare il lavoro agile servirebbero una trentina di milioni di euro. Per esempio, nella scuola, per ogni professore “fragile” lasciato a casa, c’è bisogno di un sostituto in classe. Lo Stato sarebbe costretto a pagare due stipendi. Il ministro della Pubblica amministrazione, Paolo Zangrillo, ha auspicato che non venga meno la giusta attenzione nei confronti dei fragili.

“Resta confermato – si legge sul sito del Ministero del lavoro e delle Politiche sociali – che dal 1° febbraio 2023 tutte le comunicazioni devono essere inviate soltanto mediante la procedura ordinaria con l’applicativo disponibile su Servizi Lavoro, denominato Lavoro agile, ma le eventuali comunicazioni relative ai lavoratori “fragili” ed ai lavoratori con figli minori di 14 anni aventi ad oggetto il periodo di lavoro agile sino al 30 giugno 2023, possono essere inoltrate senza l’allegazione dell’accordo individuale”.

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