Questa mattina, in Good Morning Kiss Kiss, abbiamo parlato di intelligenza e quoziente intellettivo con la giornalista scientifica Roberta Villa.
Buongiorno! Che cos’è il QI?
«Kiss Kiss a tutti, buongiorno! Il QI, quoziente intellettivo. Quoziente perché è il rapporto tra l’età mentale e quella anagrafica della persona. Cioè, tra l’età che dovrebbe avere rispetto alla media calcolata sulla popolazione generale e quella che viene misurata attraverso dei test rispetto a quell’età. Poi, questo crea tutta una serie di problemi, perché questi test hanno dei limiti. Prima di tutto, quando diciamo quoziente intellettivo normale intendiamo un valore stabilito a 100 che riguarda più della metà della popolazione su cui è stato misurato. Perciò, sotto i 70 si parla di deficit, sopra i 130 di una plus dotazione. Ma in realtà questi test misurano poche cose, soprattutto la logica matematica, il linguaggio, la memoria. Ma ormai sappiamo che l’intelligenza va molto oltre questo.»
È bene precisare questa cosa. Negli anni ’80 venne fuori, per fortuna, la teoria delle intelligenze multiple di Howard Gardner, che ha riabilitato un po’ quelle persone che non riuscivano a risolvere il quiz del quoziente intellettivo. Quante intelligenze ci sono?
«Guarda, secondo me e molti scienziati ce ne sono moltissime. La teoria delle intelligenza multiple ne prevede almeno altre cinque oltre a quella logico-matematica e linguistica misurate dai test più comuni. C’è un’intelligenza spaziale, io ad esempio mi perdo anche a casa mia. Una corporea e cinestesica, il coordinamento del movimento del corpo. Anche lì sono messa un po’ male. Musicale, pensate ai geni della musica, non è detto che abbiano le stesse capacità in altri campi. Interpersonale, quanto abbiamo bisogno di questo tipo di intelligenza, l’abilità di comprendere i desideri e le intenzioni degli altri.»
Continua la dott. Villa: «Ma anche intrapersonale, introspettiva, la capacità di capire le proprie emozioni. Hanno anche un altro limite questi test: sono stati standardizzati sulla base di una popolazione perlopiù bianca, nel senso che è cresciuta in una cultura occidentale, in Europa e negli Stati Uniti. Ma non è detto che altri tipi di culture, che sviluppano altri tipi di capacità, siano meno intelligenti. Proprio l’intelligenza Artificiale ci sta facendo vedere come la parola “intelligenza” sia più ampia di quanto immaginiamo.»
Infatti, il messaggio che viene da te, anche nel tuo libro “Controglossario di medicina”, è che la aprola intelligenza non è legata soltanto al QI e quei quiz. Ci sono vari tipi di intelligenza, bisogna solo capire in quali siamo più proiettati per avere una vita soddisfacente, no?
«Certo. Lo dico anche ai genitori che magari si preoccupano per i figli: ognuno ha delle doti. È importante riconoscerle e valorizzarle.»
Kiss Kiss a te, grazie!
«Ciao!»