“Provare, capire, usare”: Enkk spiega come affrontare l’intelligenza artificiale senza paura

Enkk, intervistato da Radio Kiss Kiss, riflette sull'importanza di un approccio aperto e consapevole verso l'intelligenza artificiale, sottolineando il ruolo della comunicazione semplice e la necessità di equilibrio tra innovazione e senso critico.

L’intelligenza artificiale è ormai parte della vita quotidiana di molti, soprattutto dei più giovani. Intervistato da Radio Kiss Kiss durante il Fanpage Rumore Festival, Enkk ha condiviso il suo punto di vista su come comunicare la scienza in modo efficace, affrontando anche i rischi e le opportunità legati all’uso delle nuove tecnologie. Le sue parole offrono spunti utili per comprendere come affrontare il cambiamento senza paura, ma con consapevolezza.

Come rendere la scienza accessibile ai giovani: il ruolo della semplicità

Durante l’intervista, Enkk ha spiegato che uno dei segreti per avvicinare i giovani alla scienza è trovare un equilibrio tra semplicità e precisione. “Bisogna trovare un equilibrio, per non essere troppo prolissi, troppo professori, troppo autorevoli. Credo bisogna trovare dei casi d’uso nella vita comune”, ha detto. L’intelligenza artificiale, secondo Enkk, è già di per sé affascinante per molti ragazzi, grazie anche a strumenti come ChatGPT che sono entrati nelle case di tutti. Tuttavia, la chiave per una comunicazione efficace resta la capacità di essere semplici e diretti, senza perdere di vista la correttezza delle informazioni. Enkk sottolinea l’importanza di evitare eccessi di tecnicismi e di mantenere sempre alta l’attenzione sulla precisione, soprattutto in un’epoca in cui la comunicazione viaggia velocissima sui social e nei media. “Ci vuole semplicità ma ci vuole anche precisione, soprattutto per un tema come questo di cui parlano un po’ tutti. Ci sono alcune cose che sono più giuste di altre, non tutto vale e quindi bisogna essere semplici, diretti, ma facendo attenzione a essere equilibrati sulla correttezza.”

Fake news e intelligenza artificiale: come difendersi dalla disinformazione

Uno dei temi più delicati affrontati da Enkk riguarda la diffusione delle fake news, un fenomeno che l’intelligenza artificiale può amplificare. “Le fake news ora testuali ma anche video ed immagini sono ovviamente un problema serissimo”, ha dichiarato. Secondo Enkk, un modo per difendersi è affidarsi a fonti autorevoli, a persone che hanno costruito una reputazione nel tempo. “Credo che un principio di autorità, cioè seguire qualcuno di cui ti sei fidato nel tempo, che ha un po’ di carriera, questo può sicuramente aiutare.” Tuttavia, riconosce che non esiste una soluzione semplice e che la società deve abituarsi all’idea che non tutto ciò che appare vero lo sia davvero. L’intelligenza artificiale, infatti, rende sempre più difficile distinguere tra vero e falso, soprattutto quando si tratta di immagini e video manipolati. Enk invita quindi a sviluppare un senso critico e a non fidarsi ciecamente di tutto ciò che si vede online.

Lavoro e AI: affrontare il cambiamento senza paura

L’arrivo dell’intelligenza artificiale sta già cambiando il mondo del lavoro. Enkk invita a non farsi prendere dall’ansia e dalla paura di essere sostituiti dalle macchine. “L’idea è prima di tutto rilassarsi perché con l’ansia e con la FOMO di “oddio devo capire tutto adesso” non si va da nessuna parte. Anche qua l’approccio è non chiudersi, non dire “no io questa cosa non la voglio usare” ma provare ad usarla, capire se funziona per le cose che stai facendo tu, come può magari velocizzare il tuo lavoro.” Secondo Enkk, la sostituzione completa dei mestieri da parte dell’AI è ancora lontana. Nel frattempo, è importante imparare a usare questi strumenti per ottimizzare il proprio lavoro e liberarsi delle attività più noiose. Enkk paragona questa rivoluzione a quelle già vissute con l’arrivo dei computer e degli smartphone, sottolineando che ogni innovazione porta con sé rischi e opportunità. Il vero pericolo, secondo lui, non è tanto quello di un futuro alla “Terminator”, ma piuttosto il rischio di delegare troppo alle macchine, perdendo capacità fondamentali come il pensiero critico e la ricerca autonoma delle informazioni. “Non c’è una soluzione facile se non davvero controllarsi e cercare di usarli in maniera bilanciata.”

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