“Pillolo” contraccettivo maschile: arriverà davvero?

Il "pillolo" maschile è in fase di sperimentazione, ma a che punto è arrivata la ricerca? Ce lo dice il dottor Antonio Ruffo.

Questa mattina, in Good Morning Kiss Kiss, abbiamo parlato del cosiddetto "pillolo", la compressa anticoncezionale maschile, un nuovo dispositivo che inibirebbe gli spermatozoi per 24 ore. Per fare il punto, è intervenuto il dottor Antonio Ruffo, andrologo e urologo.

Buongiorno Dottore bentornato! Possiamo dire di essere davvero al punto di svolta sul farmaco che inibisce temporaneamente la fertilità dell’uomo?

«Buongiorno a tutti, grazie dell'invito! Sì, è stato visto in questo recente studio pubblicato su una nota rivista scientifica, che apre nuovi orizzonti nella nascita di un "pillolo", chiamiamolo così, nella contraccezione maschile on demand. Bisogna dire, però, che è uno studio in fase iniziale, fatto su delle cavie da laboratorio, che dà speranze per lo sviluppo di questo contraccettivo per uomini.»

La rivoluzione è proprio il sistema: ci è parso di capire che viene inibito un enzima, non si lavora a livello ormonale, no?

«Sì, assolutamente, infatti è una contraccezione non ormonale, come succede per quella della donna, che ha pure delle controindicazioni. Il vantaggio di questa nuova molecola è che agisce on demand per un tempo limitato di 24 ore. Blocca questo enzima, chiamato adenilato ciclasi, un enzima fondamentale nel metabolismo dello spermatozoo; è come se ne bloccassimo la benzina del motore e blocchiamo la motilità, in modo che non fecondi la cellula uovo per un tempo limitato.»

La domanda da un milione di dollari a questo punto però è: quali effetti indesiderati ci potrebbero essere?

«Allora, purtroppo non lo capiamo ancora. In questo studio molto interessante, però testato sulle cavie, si è visto che i topi non mostravano comportamenti particolari né danni a livello degli apparati. Però non sappiamo ancora, perché siamo ancora un po' lontani, bisogna fare ulteriori studi.»

A questo punto, quali sono i punti critici della ricerca?

«Diciamo che è una ricerca che fa parlare di sé, ma è in uno stadio iniziale. Non è detto che una pillola testata sugli animali dia lo stesso effetto sugli uomini. Purtroppo non è così semplice.»

In chiusura, secondo lei, se non ci fossero controindicazioni e la pillola venisse messa in commercio, potrebbe spazzare via tutti gli altri contraccettivi oppure entra tra le scelte?

«Assolutamente no, infatti ci volevo arrivare. Nel mondo andrologico un "pillolo" di questo genere costituirebbe una novità assoluta, però non possiamo rimpiazzare il buon vecchio preservativo che non solo è il primo dispositivo di contraccezione, ma blocca soprattutto la diffusione delle malattia sessualmente trasmissibili. Il "pillolo" non deve essere una scusa per non utilizzare il preservativo.»

Ecco, bisogna dirlo. Però almeno mette in cantina Ogino-Knaus e il salto della quaglia.

«3-0, sì.»

Non c'è partita. Allora aspettiamo i risultati. Grazie Dottore!

«Grazie, Kiss Kiss a voi!»

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