Questa mattina, in Good Morning Kiss Kiss, abbiamo parlato della potenziale scelta di non far pubblicare le foto dei figli da parte dei genitori, come proposto in Francia. Con noi è intervenuto il dott. Antonio Affinita, direttore del MOIGE.
Buongiorno Direttore! La Francia pensa di togliere ai genitori il diritto di pubblicare le foto dei figli, e in Italia come funziona?
«Buongiorno a voi! Sull’utilizzo dei social siamo messi male. Sia per come i minori accedono sui social senza consenso dei genitori e controllo dell’età. Immettono delle loro immagini, talvolta anche imbarazzanti, senza una responsabilità adeguata. Compiono degli atti potenzialmente lesivi sia per loro che per gli altri e la responsabilità ricade sui genitori, che non c’entrano nulla, perché sono i social che contrattualizzano un accordo con i nostri figli per cui loro gli donano la loro privacy e la loro immagine pur essendo minorenni.»
Posso anche dichiarare di avere 18 anni anche se sono minori ovviamente.
«Ma in realtà succede anche se il ragazzino afferma di avere 14 anni. È una questione grave su cui stiamo lavorando, perché ci sono problemi a livello di privacy e di responsabilità, perché un minorenne non può sottoscrivere un contratto. Poi compie atti lesivi verso gli altri e fanno ricadere la responsabilità sui genitori. Ci troviamo davanti a un’idiosincrasia inaccettabile. L’altra cosa riguarda i genitori, anche loro devono essere educati a stare molto attenti. In particolare, foto di nudità di bambini o dove sono in condizione di imbarazzo o delicate. Bisogna lavorare su questa problematica che è molto acuta. Non si può condizionare l’infanzia di un bambino così.»
Purtroppo la foto di un bambino in mutande può essere sfruttata in tanti modi. E non solo, può portare anche a prese in giro di altri bambini, bullismo.
«Assolutamente. Bisogna agire su questo. I social hanno bisogno di essere normati a tutela dei minori, come accedono e cosa fanno, e cosa i genitori possono mettere. Anche lì: una cosa è mettere le foto nell’album di famiglia, circoscritto agli amici di esperienze private che si lasciano ai figli. Ognuno di noi ha gli album dei ricordi. Bisogna anche metterlo in un ambito di privacy e riservatezza. Lo diciamo non solo ai genitori, ma anche ai ragazzi, che a volte mettono foto in situazioni imbarazzanti, in un momento di ubriacatura o un eccesso di gioco, però creano situazione che possono essere pericolose per la loro immagine.»
Oggi si parla tanto di Intelligenza Artificiale, ma i social non riescono a utilizzarla per intercettare le foto dei bambini e oscurarle o eliminarle. Bloccano più la nudità degli adulti che quella dei bambini.
«La responsabilità dei social sono enormi e tante problematiche che stiamo avendo sono dovute alla politica scriteriata che sul piano manageriale stanno applicando. La sensibilità verso queste tematiche deve crescere tantissimo.»
Ne riparleremo a breve perché è una causa che va perorata. Grazie Direttore!
«Vi terrò aggiornati!»