In Francia è il giorno dei funerali del 17enne di origine maghrebina ucciso da un poliziotto per non
essersi fermato ad un posto di blocco a Nanterre, alle porte di Parigi, martedì scorso. Da allora il
paese è investito da una rivolta soprattutto giovanile. Quasi mille le persone fermate per disordini e
saccheggi in molte città, dalla capitale a Marsiglia. Schierati oltre 40mila agenti, un’ottantina quelli
feriti negli scontri. Da registrare a Rouen la morte di un altro ragazzo in circostanze ancora da
chiarire.
Autobus e tram fermi dopo le 21 per evitare l’afflusso dei manifestanti. La premier Borne ha
annunciato il dispiegamento anche di blindati della gendarmeria. Il governo non esclude, se
necessario, di proclamare lo stato di emergenza. Annullati tutti i grandi eventi, per fortuna il Tour
de France di ciclismo parte dalla Spagna.
Il presidente Macron, che ha parlato di strumentalizzazione inaccettabile di quanto accaduto a
Nanterre, ha chiesto ai genitori di tenere i figli a casa e avverte le piattaforme social: “Verrà punito
chiunque istighi alla violenza”