Obsolescenza controllata delle auto connesse: è tutto vero?

Obsolescenza controllata: è vero che le auto connesse vengono prodotte con un sistema che permette di non farle più funzionare?
Questa mattina, in Good Morning Kiss Kiss, abbiamo parlato di obsolescenza controllata e auto connesse con il direttore di Sicurauto Claudio Cangialosi.

Buongiorno Claudio! Come sappiamo, avete fatto il vostro terzo Aftermarket Report, parlando anche del problema delle auto connesse e dell’obsolescenza controllata. Chi non ha la macchina connessa si incuriosisce, chi ce l’ha è preoccupato.

«Buongiorno a voi e Kiss Kiss a tutti! Diciamo che tutti noi abbiamo lo smartphone, e tante volte ci è successo che dopo qualche anno, con gli aggiornamenti sempre più pesanti, diventa inutilizzabile e siamo stati costretti a sostituirlo. Se questo succedesse con le nostre auto? Non è la stessa cosa di sostituire un cellulare che magari costa 500 euro o qualche centinaio in più, ma una vettura che costa decine di migliaia di euro. Ecco, questo è un rischio che esiste. Ne abbiamo parlato con il direttore generale di FIA Europa, che ha confermato che il pericolo di obsolescenza programmata, o addirittura possiamo chiamarla controllata, c’è. Le auto connesse non hanno un obbligo di essere efficienti per un certo lasso di tempo, non c’è una norma che tutela i consumatori. Con tanta connettività, con vetture sempre più moderne e con il software che diventa sempre più importante, il rischio è che dopo qualche anno la casa auto possa scegliere di rendere quella vettura sempre più lenta nell’infotainment e nei sistemi di assistenza, forzando in qualche modo la scelta di sostituire l’auto. È un rischio che abbiamo indagato, abbiamo pensato che ci fosse qualcosa a livello amministrativo che ci proteggesse, ma sfortunatamente che ancora oggi così non è.»

Per chi avesse il dubbio dell’esistenza dell’obsolescenza controllata, c’è un programma in tv in cui il presentatore prende delle auto abbandonate, mette la batteria e la macchina si mette in moto. Qualche domanda possiamo iniziare a farcela, no?

«Assolutamente. Diciamo che possono esserci problemi di carattere meccanico, di frizioni e di tutta una serie di sistemi che sono ovviamente sulle nostre vetture. Il problema aggiuntivo che abbiamo indagato è quello sulla connettività. Perché quando ho queste vetture sempre più moderne, scarico un software dal server, e se oggi qualcosa funziona, il rischio è che già domani non funzioni più perché qualcuno ha scelto, in modo ovviamente illegale, di rendere l’auto più lenta. Vi faccio un esempio veloce. È successo uno scandalo in un paese europeo in cui un’azienda aveva costruito dei treni molto moderni, anch’essi connessi. La società ha fornito un numero elevato di treni a questo paese, ma ha perso la gara di assistenza su questi treni, che ha vinto un’altra società. Hanno scoperto che questi treni erano stati programmati in modo che, se fossero stati vicini ai punti i assistenza dei competitor, avrebbero creato dei problemi impossibili da risolvere. Uno scandalo enorme. Sembra fantascienza ma non lo è. Immaginate se un domani le case auto decidessero che in prossimità di un’officina indipendente spuntano una serie di errori difficili da risolvere. Questo sembra un rischio assurdo, ma è già stato trovato in questi treni. Alla fine non è detto che non arrivi sulle nostre auto.»

Ci sentiamo presto, grazie e auguri!

«Auguri a voi!»

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