Questa mattina, in Good Morning Kiss Kiss, abbiamo parlato della legge antipirateria con l’imprenditore digitale Matteo Flora.
Buongiorno Matteo bentornato! Quali sono i punti principali della legge antipirateria ? E soprattutto cosa rischia chi fa pirateria e chi ne usufruisce?
«Buongiorno, Kiss Kiss a voi! Il punto principale era contrastare la pirateria non con le modalità che abbiamo visto adesso, cioè passando dalla magistratura, che richiede una o due giornate prima di bloccare una partita. E capiamo che se ci vogliono giorni una partita non la blocchiamo. Piuttosto, avere un intervento entro i primi 30 minuti. L’Italia ha implementato un sistema che consente di segnalare e bloccare i singoli indirizzi IP, quindi il singolo transito di queste informazioni in meno di 30 minuti. Questo significa dare un grosso colpo a quei servizi, e tanti a pagamento ma si paga di meno, che consentono di attivare il “pezzotto”. Non è una cosa collegata al “pezzotto” di per sé, che è un pezzo di ferro che io attacco, ma ai servizi che vi sono dietro in maniera abbastanza strutturata e organizzata. Quello che si rischia, in prima battuta, è di dare altri soldi a dei servizi che, oltre ad espormi alla possibilità che mi si venga a recuperare, a 30 minuti dall’inizio della partita non funzionano, e sto buttando soldi.»
Poi c’è anche la possibilità si essere rintracciati e di andare sul penale?
«Sì, si è sempre andati nel penale. Era un po’ più complesso, perché per recuperare anche solo la linea di pagamento, che si chiama “follow the money” tecnicamente, prima erano necessarie davvero delle condizioni molto estreme affinché gli inquirenti e la magistratura accedessero ai sistemi di pagamento. Invece, attraverso la nuova formulazione, diventa molto semplice, e si ottengono anche nome e cognome, carte di credito e indirizzi di tutti quelli che hanno pagato.»
Fatta le legge, trovato l’inganno. Con le VPN si può fare di tutto, potrebbe continuare lì l’illecito?
«Sì, è l’unico sistema di contrasto. Non è che mantengano tutto questo segreto, stiamo facendo un “fermo poste”. È come se uno di voi due non potesse ritirare la posta e dicesse all’altra di andarci ma con un piccolo sovraprezzo. Le realtà che vendono VPN si stanno già muovendo dicendo che con loro c’è libertà. In realtà l’utilizzo della VPN non impedisce di vedere chi e come le ha usate, perché la gran parte tengono traccia delle attività. È un costo aggiuntivo, se li impiliamo uno dietro l’altro non so se conviene.»
Hai anche fatto un manuale molto interessante “Intelligenza Artificiale” di cui hai curato la prefazione. Ne riparleremo.
«Beh, soprattutto voi che fate professioni creative. Il manuale parla di cosa posso o non posso usare dell’Intelligenza Artificiale non violando i diritti.»
Grazie Matteo buon lavoro!
«Grazie a voi!»