Il dramma del terremoto in Myanmar
Il Myanmar è stato recentemente colpito da un devastante terremoto di magnitudo 7,7, con epicentro vicino a Mandalay, che ha causato oltre 1.700 morti e più di 3.400 feriti. Questo disastro naturale ha aggravato una situazione già critica, poiché il paese è coinvolto in un conflitto civile dal colpo di stato militare del 2021. Le scosse hanno provocato il crollo di edifici residenziali e commerciali, scuole e infrastrutture vitali, tra cui strade e ponti. A Mandalay, la seconda città più grande del Myanmar, la devastazione è particolarmente grave. I soccorritori lavorano incessantemente per trovare sopravvissuti tra le macerie, spesso utilizzando le mani nude a causa della mancanza di attrezzature adeguate. In un caso commovente, una donna incinta è stata estratta viva dalle rovine di un edificio crollato, 72 ore dopo il sisma.
Caldo torrido e ospedali al collasso
La situazione è ulteriormente complicata dalle condizioni meteorologiche estreme. Nella regione di Mandalay le temperature attuali raggiungono i 42°C, con previsioni che indicano valori massimi intorno ai 40°C nei prossimi giorni. Questo caldo torrido rappresenta una sfida significativa per i soccorritori e per le persone sfollate, aumentando il rischio di colpi di calore e disidratazione. Gli ospedali sono al collasso, incapaci di gestire l’enorme afflusso di feriti. La carenza di personale medico, attrezzature e forniture essenziali rende difficile fornire cure adeguate. Inoltre, le infrastrutture sanitarie già compromesse dal conflitto interno sono ora ulteriormente danneggiate dal terremoto.
Gli aiuti internazionali
La comunità internazionale ha iniziato a mobilitarsi per fornire assistenza. L’UNHCR ha risposto all’appello delle autorità locali, cercando di garantire accesso senza ostacoli alle aree colpite per fornire protezione e assistenza salvavita, inclusi alloggi d’emergenza e beni di prima necessità. Tuttavia, l’accesso alle zone colpite è reso difficile dai danni alle infrastrutture e dalle restrizioni imposte dal conflitto in corso. La Federazione Internazionale delle Società di Croce Rossa e Mezzaluna Rossa ha lanciato un appello di emergenza per raccogliere 113,6 milioni di dollari, al fine di assistere 100.000 persone con soccorsi salvavita e supporto per il recupero rapido. Alexander Matheou, direttore regionale per l’Asia Pacifico presso la Federazione Internazionale della Croce Rossa, ha sottolineato che “non si tratta solo di un disastro: è una crisi umanitaria complessa che si sovrappone a vulnerabilità già esistenti”.
La combinazione di disastri naturali, conflitto armato e condizioni climatiche estreme pone il Myanmar di fronte a una delle peggiori crisi umanitarie della sua storia recente. È fondamentale che la comunità internazionale intensifichi gli sforzi per fornire assistenza immediata e sostegno a lungo termine, al fine di alleviare le sofferenze della popolazione e contribuire alla ricostruzione del paese.