Musica e Dieta Mediterranea: nuovi strumenti di promozione per l’Italia

Con Luca Iovine e Raoul si parla di musica e dieta mediterranea, durante la rubrica "Economia per tutti" su Radio Kiss Kiss.

In questo appuntamento con la rubrica "Economia per tutti" su Radio Kiss Kiss parliamo di musica e dieta mediterranea.

Che il cinema fosse un grande strumento di marketing per un’area, una regione, un Paese è ormai risaputo ma che anche la musica potesse essere uno strumento di promozione turistica, come il cinema, era meno scontato.

Ed invece i recenti successi dei cantanti italiani a livello internazionale (vedi i Maneskin) così come l’Eurovision, contribuiscono a lanciare l’immagine di un Paese moderno, trendy ed ospitale. A sostenerlo è il Ministro del turismo Massimo Garavaglia, che recentemente ha anche evidenziato notevoli progressi per il nostro Paese in ambito turistico poiché per il periodo aprile-giugno le prenotazioni in Italia, per la prima volta da anni, ci mettono davanti a Spagna, Grecia e Francia.

Il turismo è tra quei settori che può dare una spinta importante all’economia come la blue economy, l’economia del mare, soprattutto per la posizione geografica dell’Italia, strategica al centro del Mediterraneo.

Bonomi, il presidente degli industriali, durante la due giorni dedicata al rilancio dell’economia del mare ha definito il “Mediterraneo una grande infrastruttura naturale del Paese”, un driver strategico per il rilancio, lo sviluppo e la crescita italiana.
La posizione dell’Italia nel Mediterraneo, infatti, le consentirebbe di essere una piattaforma strutturale dell’Europa verso il continente africano, uno dei mercati più importanti del futuro, anche in funzione dei cambiamenti geopolitici in atto.

Il Mediterraneo è dunque una risorsa strategica ma non lo è solo per lo sviluppo dei trasporti e dei commerci, lo è anche da un punto di vista ambientale e culturale, come simbolo di uno stile di vita improntato al benessere ed alla sostenibilità. Lo ha scoperto Ancel Keys, colui che per primo ha dimostrato i benefici della Dieta Mediterranea, patrimonio immateriale dell’umanità e grande ricchezza distintiva anche per il turismo italiano, specie quello slow.




C’è un link tra dieta mediterranea e ambiente, come ha evidenziato la FAO, che in essa individua la dieta più sostenibile del pianeta, in grado di contrastare i cambiamenti climatici. Una dieta ad impatto minimo che si basa sulle coltivazioni biologiche e biodinamiche e che contribuisce al contenimento delle emissioni climalteranti. Una dieta, un modo di vivere, che fa simpatia e che allunga la vita perché non ti costringe a sacrifici e mette l’uomo al centro dell’ambiente circostante. Uno stile di vita, dunque, che fa bene alla salute ed al clima come sarà spiegato in questi giorni, dal 26 al 29 maggio, anche da Legambiente al primo Salone della Dieta Mediterranea.

L’ultimo fine settimana del mese sarà dunque all’insegna della connessione tra agricoltura, consumo consapevole e ambiente, come evidenzia un altro evento in programma, Cantine Aperte, che si svolgerà in tutta Italia ed è giunto alla 30° edizione.

Ormai intrattenimento, turismo, agricoltura sostenibile viaggiano di pari passo e ci sono tanti miliardi in arrivo per sviluppare in particolare il bio, nonostante non si riesca sempre a beneficiare dei soldi a disposizione. Addirittura, nel 2020 e 2021, secondo un rapporto della Corte dei Conti, alcuni dei fondi stanziati per il biologico sono stati utilizzati in percentuali ridottissime, tra il 4% e l’8% delle somme a disposizione.

Per dare un’accelerata alla crescita del Paese bisognerebbe probabilmente mettere a dieta, non mediterranea ma dimagrante, la burocrazia italiana.

Ne abbiamo parlato sabato 28 maggio nella rubrica “Economia per tutti” con Luca Iovine e Raoul.

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