Milano, Patrick Zaki arriva nel pomeriggio e andrà direttamente a Bologna

L’attesa è finita. Patrick Zaki torna -oggi- in Italia dopo la grazia concessagli dal presidente egiziano Al Sisi che cancella in via definitiva la condanna a tre anni di carcere inflittagli dal tribunale di Mansoura per diffusione di notizie false e minaccia alla sicurezza nazionale. La vicenda giudiziaria era cominciata con l’arresto dello studente il 7 febbraio 2020, all’aeroporto del Cairo, dopo un articolo sulle condizioni dei cristiani copti, diffuso anche sui social, visto dalle autorità come un incitamento alle proteste illegali e per questo giudicato sovversivo. Uno scritto costatogli una detenzione preventiva di quasi due anni, una mirade di udienze e rinvii, la pandemia dietro le sbarre e la sospensione della pena a dicembre 2021, fino al doppio atto conclusivo di martedì e mercoledì, la condanna dei giudici e la grazia presidenziale. Il 32enne attivista per i diritti delle minoranze sbarcherà alla Malpensa intorno alle 17 con un volo di linea una compagnia egiziana, ad attenderlo il rettore dell’Università di Bologna. E da Milano, senza incontrare nessun altro, si dirigerà verso il capoluogo emiliano per la conferenza stampa in programma in serata presso l’Alma Mater. Nei prossimi giorni, a quanto si apprende, la festa autorizzata dall’amministrazione comunale in Piazza Maggiore per salutare il suo ritorno nel nostro paese. “Sarò a Bologna per un paio di settimane, in vacanza con la mia fidanzata e poi rientreremo per preparare il nostro matrimonio a settembre” ha scritto Zaki sui social. Giorgia Meloni spegne intanto la polemica sul no di Patrick Zaki al volo di Stato messo a disposizione dal governo per tornare in Italia. “L’obiettivo era che fosse liberato, non mi aspetto riconoscenza” spiega la presidente del consiglio. “La grazia è comunque un altro segno del rispetto che l’Italia in questo momento ha e anche di un approccio diverso inaugurato con i paesi del nord Africa, un approccio rispettoso pur con le differenze che esistono tra noi”. Sulla scelta di Zaki di non utilizzare il volo di Stato interviene anche il portavoce di Amnesty International Italia, Riccardo Noury. “Patrick -sottolinea- ha ripetutamente ringraziato governo e ambasciata. Decidere di viaggiare con un volo di linea non è un segno di opposizione politica, ma un gesto di indipendenza”.

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