Il tribunale di sorveglianza di Milano ha revocato i permessi premio concessi a Salvatore Parolisi dopo le dichiarazioni dell’ex caporalmaggiore dell’esercito, rilasciate ad una troupe televisiva, su quella che ha definito una “condanna ingiusta” e sulla figura della moglie Melania Rea.
Parolisi, rinchiuso nel carcere di Bollate e condannato a vent’anni di reclusione per l’omicidio della donna avvenuto nel 2011 a Ripe di Civitella del Tronto (TE), ne ha già scontati dodici. Nelle dichiarazioni incriminate, ha ribadito la mancanza di prove circa la sua colpevolezza, addossando inoltre alla moglie la responsabilità dei tradimenti con altre donne avvenuti durante il loro matrimonio. Tali affermazioni hanno suscitato lo sdegno della famiglia della vittima e indotto all’intervento i giudici per i quali Parolisi non ha compreso il significato della condanna e non ha ancora fatto quel lavoro introspettivo per poter essere reinserito nella società dopo aver scontato la pena. Inoltre: “Non ha compreso il significato e la valenza dei permessi premio che hanno lo scopo di riabilitazione sociale”.
L’ex militare avrebbe dovuto iniziare a fare volontariato una volta alla settimana per i prossimi quattro mesi in una parrocchia milanese, ma i quindici permessi rimanenti sono stati cancellati.
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