Mestre, identificate tutte le vittime della tragedia di martedì sera

Identificate tutte le vittime del drammatico incidente di martedì sera a Mestre. Sono ventuno: oltre all’autista italiano Alberto Rizzotto, nove ucraini, quattro rumeni, tre tedeschi, due portoghesi, un sudafricano e una giovane croata incinta di sei mesi. Era con il marito, sposati a settembre, lui risulta tra i quattro feriti più gravi dei quindici totali, ricoverato in rianimazione a Mirano. Degli altri, diversi sono ancora non identificati. In particolare due donne, in rianimazione all’ospedale dell’Angelo e non coscienti. L’azienda sanitaria ha messo a disposizione alcuni psicologi per il sostegno ai familiari di vittime e feriti.

La Procura di Venezia ha aperto un fascicolo per omicidio colposo plurimo. Due le ipotesi al vaglio della magistratura sulle cause della tragedia, una manovra azzardata oppure un malore dell’autista che non è riuscito a controllare il mezzo. Il procuratore Bruno Cherchi spiega che i punti fermi della dinamica dell’incidente, come ricostruita finora, sono che non risultano segni di frenata e che il pullman è fuoriuscito dal guardrail dopo un accosto -strisciandolo- di una cinquantina di metri. Non c’è stato un incendio prima dell’incidente, né un urto con altri mezzi. Altre risposte verranno dall’analisi della scatola nera dell’autobus.

Quanto alle polemiche per un varco riscontrato nel guardrail. “E’ un punto di passaggio per motivi di sicurezza e manutenzione” ha affermato Renato Boraso assessore comunale alla mobilità. “Non sarebbe stato un metro e cinquanta in più di barriera a fermare un pullman di quella stazza”.

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