Anche la scorsa notte -da Gaza- un diluvio di razzi, alcuni lanciati dal Libano e cinque dal territorio siriano. Israele martella invece con raid continui. Bombardata, a Khan Younis, l’abitazione del comandante militare di Hamas, Mohammed Deif e uccisi il figlio e altri parenti. In attesa dell’offensiva di terra, l’esercito prosegue il suo assedio ai territori che l’Onu condanna perché viola il diritto internazionale. L’Unhcr chiede l’apertura di corridoi umanitari per l’evacuazione dei civili e il ripristino delle forniture mediche essenziali.
Intanto il bilancio delle vittime si aggrava, oltre 1.200 solo in Israele, circa 800 palestinesi uccisi nella rappresaglia, molti bambini da una parte e dall’altra. “Israele ha il diritto di difendersi” ha detto Joe Biden che starebbe tuttavia lavorando, con l’Egitto, ad una via di fuga per i civili e per gli americani che vogliono lasciare il paese. Tra l’altro, almeno una dozzina di cittadini statunitensi o con doppio passaporto sarebbero tra i morti. Potrebbero essere invece tra i duecento ostaggi nelle mani di Hamas i due italoisraeliani, marito e moglie, che risiedevano a Beeri. L’uomo è anche malato, la famiglia non è ancora riuscita a contattarli. Papa Francesco ha chiamato il parroco di Gaza, padre Gabriel Romanelli attualmente bloccato a Betlemme: il Pontefice ha assicurato la sua preghiera e ha voluto esprimere vicinanza a tutta la comunità.
La diplomazia europea condanna le violenze, ma riafferma il diritto d’Israele alla difesa. Il consiglio degli affari esteri dell’Unione ha comunque deciso di non interrompere i pagamenti a sostegno dell’Anp: “Che è nostra partner e cosa diversa da Hamas che è una organizzazione terroristica” ha detto l’alto rappresentante Borrell. Al termine di un vertice con i paesi del Golfo, chiesto il rilascio degli ostaggi e l’accesso alla Striscia di Gaza per cibo, acqua e medicine.