Margaret Atwood ed il libro “che non brucia”

La risposta della scrittrice e poetessa canadese Margaret Atwood alla censura: un libro che non si può bruciare.

Poetessa, scrittrice ed ambientalista canadese, passata alla storia per The Handmaid's Tale, ovvero Il racconto dell'ancella - romanzo distopico del 1985 vincitore de il Premio Arthur C. Clarke nel 1987 e il Governor General's Award e candidato al Premio Nebula, al Premio Prometheus e al Booker Prize negli anni successivi - Margaret Atwood anche stavolta ha deciso di ripubblicarlo ma in una nuovissima e provocatoria edizione, cioè ignifuga.

Sì, avete capito bene, ignifuga. Per combattere il fenomeno della censura, che sta prendendo sempre più piede negli Stati Uniti ed in Canada dove tantissimi genitori ormai vorrebbero bandire alcuni libri nelle scuole, la scrittrice 82enne insieme alla casa editrice Penguin Random House, ha messo all'asta un’edizione «non infiammabile» del suo romanzo più famoso da cui poi è tratta pure l'omonima serie tv. Il ricavato del libro definito «unburnabel» vale a dire «incombustibile» andrà a favore del Pen Club America a sostegno di battaglie in difesa della libertà di parola.

https://youtu.be/zpsMsAMY4eM

«Negli Stati Uniti e in tutto il mondo i libri vengono spesso contestati, banditi e persino bruciati. Abbiamo così creato un'edizione speciale di un libro che è stato contestato e bandito per decenni». Ed il video, in cui protagonista è proprio la Atwood, ne è la prova. L'autrice, infatti, tenta invanamente di bruciare il libro con un lanciafiamme ma non ci riesce proprio perché realizzato con un materiale a prova di fuoco. Stampato e rilegato con materiali ignifughi, questa edizione di The Handmaid's Tale è stata realizzata «per essere completamente incombustibile; è stata pensata per proteggere questa storia vitale e per essere un simbolo potente contro la censura» e sarà messo all'asta da Sotheby's a New York il 7 giugno. 




Alcuni casi di censura passati alla storia:

4/3/1943 di Lucio Dalla

Per partecipare al Sanremo del 1971, il cantautore bolognese fu costretto a cambiare il titolo della canzone (Gesubambino in originale) e a modificare alcuni versi della canzone.

Arancia Meccanica

Sia il romanzo di Burgess (“A Clockwork Orange”) che il film che ne fu tratto nel 1971 furono oggetto di censure e divieti, tanto che negli Stati Uniti la pellicola uscì per un periodo senza parte finale, proprio quella in cui il protagonista si redime.

Logo di Starbucks

La censura riguarda qualsiasi cosa: in Arabia Saudita, ad esempio, il marchio delle caffetterie Starbucks, che ritrae una sirena, è stato modificato per risultare meno “deduttivo”.

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