L’Unione Europea risponde ai dazi americani: misure e reazioni

L'Unione Europea ha annunciato una serie di misure in risposta ai dazi imposti dagli Stati Uniti, mentre le preoccupazioni economiche crescono.

Negli ultimi giorni le relazioni commerciali tra l’Unione Europea (UE) e gli Stati Uniti hanno subito una significativa tensione a seguito dell’annuncio da parte del Presidente americano Donald Trump di nuovi dazi sulle importazioni. Queste misure prevedono tariffe del 25% su acciaio, alluminio e automobili, oltre a un dazio del 20% sulla maggior parte degli altri beni, con entrata in vigore prevista per mercoledì 9 aprile 2025.

Impatto sui mercati finanziari

L’annuncio ha avuto ripercussioni immediate sui mercati finanziari globali. In Europa, il DAX tedesco ha registrato una caduta del 10%, mentre il FTSE 100 britannico ha subito una flessione del 4,5%. Anche i mercati asiatici sono stati colpiti, con il Taiex di Taiwan che ha segnato una perdita quasi del 10%, la peggiore nella sua storia.

Reazioni politiche nell’UE

La risposta politica europea non si è fatta attendere. La Presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, ha descritto i dazi americani come un “duro colpo per l’economia mondiale” e ha annunciato che l’UE è pronta a rispondere con contromisure adeguate. In particolare, l’UE sta finalizzando un primo pacchetto di dazi su beni americani per un valore di 26 miliardi di euro, con entrata in vigore prevista per metà aprile, in risposta ai dazi statunitensi su acciaio e alluminio. Anche altri leader europei hanno espresso preoccupazione. Il Cancelliere tedesco in pectore, Friedrich Merz, ha sottolineato la necessità di misure immediate per proteggere la competitività tedesca, già messa a dura prova da una recessione biennale. Merz ha evidenziato l’importanza di riforme come tagli fiscali, deregolamentazione e riduzione dei costi energetici, oltre a una minore dipendenza dall’America in ambito difensivo.

Strategia dell’UE: tra contromisure e dialogo

L’UE sta adottando un approccio bilanciato, cercando di mantenere aperti i canali di dialogo con Washington per evitare una guerra commerciale su vasta scala. Nonostante la preparazione di contromisure, la Commissione Europea spera ancora in negoziati che possano mitigare l’impatto dei dazi annunciati. Tuttavia, la possibilità di ulteriori misure di ritorsione rimane sul tavolo, con una seconda fase di dazi prevista per maggio, qualora le trattative non portassero a risultati concreti.

Critiche e appelli al dialogo

Figure di spicco del mondo economico hanno espresso critiche nei confronti delle politiche tariffarie americane. Elon Musk, CEO di Tesla, ha apertamente criticato l’amministrazione Trump, auspicando una situazione di “zero dazi” tra Stati Uniti ed Europa, promuovendo così una zona di libero scambio. Musk ha sottolineato le conseguenze negative di dazi imprevedibili, che complicano le catene di approvvigionamento globali. Anche il Primo Ministro irlandese, Simon Harris, ha esortato entrambe le parti a negoziare, sottolineando che una guerra commerciale non avvantaggia nessuno. Harris ha evidenziato l’importanza di proteggere settori chiave, come l’industria farmaceutica irlandese, che potrebbe subire gravi perdite occupazionali se colpita da futuri dazi.

La recente escalation nelle tensioni commerciali tra Stati Uniti e Unione Europea rappresenta una sfida significativa per l’economia globale. Mentre l’UE prepara contromisure per proteggere i propri interessi, rimane aperta la possibilità di negoziati per evitare una guerra commerciale che potrebbe avere conseguenze negative per entrambe le economie. La situazione richiede un equilibrio delicato tra fermezza nella difesa degli interessi europei e apertura al dialogo per trovare soluzioni condivise.

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