Questa mattina, in Good Morning Kiss Kiss, abbiamo parlato della potenziale introduzione dell’Intelligenza Artificiale nelle scuole in compagnia dell’esperto tech Alessandro Longo.
Buongiorno Alessandro! L’Intelligenza Artificiale a scuola: un bene o un male?
«Buongiorno! L’Intelligenza Artificiale è entrata anche nelle scuole che non lo sanno, i ragazzi ci fanno i compiti. È una trasformazione che va gestita. Sicuramente non la si può bloccare, ormai lo abbiamo capito. Alcune scuole in Italia, le più all’avanguardia, già ce l’hanno, ad esempio la Maiorana di Brindisi.»
A cui facciamo i nostri complimenti. È davvero un istituto avanti su tutto, quando c’è una novità sono i primi a metterla in pratica.
«Sì, insegnano Intelligenza Artificiale. È importante questo aspetto: non bisogna solamente dare lo strumento nelle mani dei ragazzi, ma anche spiegargli le basi. Solo così possono essere autonomi, indipendenti e anche critici nell’utilizzo dell’Intelligenza Artificiale e anche nei rischi che comporta nella didattica. Non vogliamo degli studenti che utilizzino stupidamente lo strumento perdendo delle competenze di base nella scrittura o nel ragionamento. Quindi alcuni istituti in Italia iniziano ad avere un approccio critico verso l’IA. Ti spiegano le basi, poi da lì iniziano a sviluppare dei progetti, ad esempio hanno chiesto di raccontare delle favole con l’aiuto dell’Intelligenza Artificiale.»
C’è un aspetto per cui l’Intelligenza Artificiale potrebbe rivelarsi uno strumento utile, cioè gli insegnanti. Possono pianificare meglio le lezioni, capire meglio l’umore della classe.
«Alcuni già lo fanno. Preparano le lezioni, o anche le personalizzano. Negli Stati Uniti alcuni professori si pongono il problema che non tutti gli studenti sono uguali: alcuni hanno lacune in matematica, altri più in italiano, altri in storia. Forse i compiti si possono personalizzare, questa è una cosa rivoluzionaria. Per un insegnante da solo sarebbe troppo complicato, ci vorrebbero troppe ore. Con l’Intelligenza Artificiale invece diventa possibile.»
Grazie Alessandro!
«Kiss Kiss a tutti!»