Ecosistema Urbano, il report di Legambiente realizzato in collaborazione con Ambiente Italia del Sole 24 Ore ha stilato una classifica sulle performance ambientali di centocinque capoluoghi di provincia. La classifica si basa su una percentuale del 100% di un centro urbano ideale, con la media del nostro paese che è nettamente migliorata: dal 53,4% di dodici mesi fa al 56,4% attuali. In vetta c’è la città di Trento -che l’anno scorso era al secondo posto- al top nei consumi idrici, nel trasporto pubblico, nello sviluppo delle piste ciclabili e nell’incremento del verde. Completano il podio Mantova e Pordenone. Le grandi città restano lontane dal vertice, con i migliori piazzamenti fuori dalla top ten, mentre per trovare un comune del sud, bisogna andare al settimo posto dove si trova Cosenza. Cagliari è sedicesima, Oristano ventiduesima. Milano perde quattro posizioni e si attesta al quarantaduesimo posto, oscillazione negativa anche per Firenze e Genova rispettivamente al cinquantatreesimo e cinquantottesimo posto, Roma solo ottantanovesima, chiudono la classifica Catania e Palermo entrambe all’ultimo posto.
Strada in salita dunque per le città italiane. Legambiente evidenzia come le emergenze urbane d’affrontare negli ultimi trent’anni siano più o meno le stesse: smog, trasporti, spreco idrico e auto circolanti. Infatti, accanto ad altalenanti e lenti miglioramenti come l’aumento della percentuale di raccolta differenziata (dal 4,4% in media del ’94 al 62,7% nel 2022 ma solo in alcuni capoluoghi) e delle piste ciclabili (passate da una media di 0,16m equivalenti/100 abitanti nel ’98 a una media di 10,59m equivalenti/100 abitanti nel 2022), non sono mancati stalli e ritardi. Non si registra, ad esempio, alcun miglioramento per il tasso medio di motorizzazione dei comuni capoluogo italiani che, come trent’anni fa, è tra i livelli più alti d’Europa: 66,6 auto ogni 100 abitanti. E’ cresciuta inoltre la produzione complessiva di rifiuti (passando da una media pro capite di 455 kg/anno del ’94 a 516 kg/anno nel 2022) e anche il trasporto pubblico è ancora lontano dalle medie europee con sessantacinque viaggi pro capite all’anno.
Il report fa poi luce sul ruolo cruciale delle città che sono sempre più al centro delle sfide globali. “I prossimi anni -spiega il coordinatore del rapporto Mirko Laurenti- saranno decisivi per accompagnare la riconversione ecologica in settori strategici per la decarbonizzazione dell’economia italiana, come quelli più energivori dell’industria manifatturiera, la filiera dell’automotive, l’edilizia, l’agricoltura, i trasporti. E il cambiamento -conclude Laurenti- non potrà non passare dalle città per renderle sempre più vivibili nonché a misura d’uomo”.