Abbiamo la possibilità di sperimentare nuove tecnologie, ci sono le agevolazioni ed in tanti stiamo provando a rendere più efficienti le nostre case, anche grazie ai contributi del famigerato e tanto contestato bonus 110. Non c’è solo il fotovoltaico tra le fonti rinnovabili e nelle aziende si stanno testando anche altre fonti, ad esempio il geotermico e l’idrogeno.
Per un’impresa rendersi indipendente in termini energetici fa la differenza specie di questi tempi con il caro energia e ci sono finanziamenti dedicati ed agevolati per la transizione green, non solo con i fondi del PNRR. Una grande spinta per l’innovazione energetica viene dal settore della mobilità, auto elettriche ma anche ad idrogeno: per favorire la combustione pulita Autobrennero, già dal 2014 ha creato il primo impianto in Italia per la produzione, lo stoccaggio e la distribuzione di idrogeno verde; presto ce ne saranno altri. E sta aumentando anche la circolazione di veicoli elettrici come testimoniano i dati non solo delle immatricolazioni ma anche del noleggio auto: in alcune aree i veicoli “alla spina” hanno superato il 20% nella richiesta dei clienti.
Certo, per andare oltre bisognerà investire nelle infrastrutture, come dimostra anche il comparto dell’aviazione. A breve, infatti, non solo ci saranno le auto ma anche gli aerei ad idrogeno perché la gran parte dei vettori aerei ha implementato progetti ambiziosi per raggiungere il target delle net-zero carbon emission entro il 2050.
Nel momento in cui il trasporto aereo, a causa del biennio covid, sta attraversando la peggiore crisi della sua storia - e si prevede che il settore non tornerà alla normalità prima del 2024 - l’innovazione prende la direzione della sostenibilità, con un cambiamento rivoluzionario. I primi aerei a zero emissioni, con motore a idrogeno, dovrebbero volare nel 2035, anche se già stanno volando i prototipi; per i voli commerciali bisognerà aspettare il prossimo decennio dunque. Quello per l’aviazione carbon free è uno sforzo condiviso a livello internazionale tra governi, aziende, centri di ricerca, che faranno muovere gli aerei con lo stesso gas che fa volare i palloncini, ad impatto zero.
Una direzione sulla quale spingono in particolare i governi francese e tedesco ma anche l’Italia è in prima linea nella ricerca. D’altronde l’Unione Europea con il programma Clean Aviation (e non solo) sta investendo importanti risorse sulla transizione energetica in campo aeronautico, perché l’aviazione è tra le fonti principali di inquinamento atmosferico. I primi aerei a viaggiare non saranno di grandissime dimensioni visto che gli aerei a idrogeno sono meno efficienti di quelli con cherosene. Un aereo medio con 180 passeggeri, ad idrogeno ne potrà ospitare 120, perché l’idrogeno è 4 volte più ingombrante del kerosene e richiede serbatoi più grossi.
Nel frattempo, alcuni produttori stanno sperimentando i motori ad idrogeno sui droni, i quali potranno essere impiegati nel trasporto di passeggeri, come dei monopattini, anzi “macchine volanti” che al posto delle ruote avranno le eliche.
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