Lavoro, ci sono 800 mila posti senza candidati

Secondo l’ultimo bollettino Excelsior è difficile trovare operai del tessile e dell'abbigliamento, addetti alle rifiniture delle costruzioni, fonditori, saldatori, lattonieri, calderai, montatori di carpenteria metallica, fabbri ferrai

I dati di Unioncamere e Anpal, raccolti nel bollettino Excelsior, registrano un’anomalia tutta italiana. La presenza, cioè di una elevata disoccupazione a fronte di un’offerta di lavoro da parte delle imprese che rimane inevasa. Le assunzioni programmate dalle aziende sono in crescita del 12,6 per cento rispetto al 2022 e raggiungeranno il milione e 300 mila nei prossimi tre mesi, ma mancano i candidati. Confindustria stima in almeno 800 mila i profili che, con ogni probabilità, rimarranno vuoti. In ogni caso, si stima che a novembre le assunzioni programmate dalle aziende sono a quota 430 mila. Da giugno 2021, addirittura un milione e 100 mila persone in più.

Contratti scaduti nel settore privato

A oggi, oltre il 40% dei dipendenti privati ha il contratto scaduto. Considerando anche il pubblico impiego, secondo gli ultimi dati Istat relativi a fine settembre, si raggiunge il 54% del totale. Quasi 6 milioni e mezzo di persone. Proprio i ritardi nei rinnovi contrattuali sono, secondo il Cnel, causa del lavoro povero in Italia. Confindustria propone di prevedere una defiscalizzazione solo per chi rinnova i contratti, anziché una soglia oraria minima.

Dove c’è più lavoro

Tra i settori, sono positive le dinamiche del turismo, con 68mila assunzioni programmate a novembre, il 28,3% in più rispetto allo scorso anno, e del commercio. I servizi assorbiranno poco meno di 300 mila assunzioni nello stesso mese. Nell’industria gli ambiti in maggiore espansione sono meccatronica e sistema moda. Mentre tengono le costruzioni, nonostante la stretta sul Superbonus. Oltre 230 mila assunzioni sono al Nord, quasi 90 mila al Centro e 108 mila a Sud.

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