Neanche il freddo pungente ha fermato le ottomila persone che si sono radunate davanti alla basilica di Santa Giustina a Padova per dare l’ultimo saluto a Giulia Cecchettin, la 22enne uccisa dall’ex fidanzato Filippo Turetta. Il feretro bianco della giovane -accompagnato dal papà Gino e dai fratelli Elena e Davide- è stato accolto al suo ingresso in chiesa da un lungo e sommesso applauso. “La conclusione di questa storia lascia in noi amarezza e tristezza, a tratti anche rabbia, ma quanto abbiamo vissuto ha reso evidente anche il desiderio di trasformare il dolore in impegno per l’edificazione di una società e un mondo migliori, che abbiano al centro il rispetto della persona e la salvaguardia dei diritti fondamentali di ciascuno, specie quello della libera e responsabile definizione del proprio progetto di vita” ha detto durante l’omelia il vescovo di Padova, mons. Claudio Cipolla.
Un pensiero condiviso e rimarcato, durante le esequie, anche nel discorso letto dal papà di Giulia: “Che la sua memoria ci ispiri a lavorare insieme contro la violenza, che la sua morte sia la spinta per cambiare. Le donne non siano vittime di chi le dovrebbe amare, noi uomini dobbiamo essere agenti di cambiamento”. Gino Cecchettin ha poi concluso il suo messaggio ringraziando la figlia: “Per questi ventidue anni vissuti assieme e per l’immensa tenerezza che ci hai donato. Io non so pregare ma voglio sperare, insieme a te e con tutti i presenti, che questa pioggia di dolore fecondi il terreno delle nostre vite. Voglio sperare che un giorno possa germogliare, che produca il suo frutto d’amore, di perdono e di pace”.
Al termine della messa, campanelli agitati e urla per “fare rumore”. Poi, la salma ha raggiunto la chiesa parrocchiale di San Martino a Saonara -il paese dove Giulia ha vissuto da bambina- per un altro momento di raccoglimento e di preghiera riservato solo ai parenti e agli amici più stretti della ragazza. “Guardo il cielo e ti vedo, in mezzo alle stelle, che fai a metà di un gelato con la mamma. Prima o poi ci rivedremo, lo prometto, ma fino a quel momento so che sarai con me, perché sei il mio angelo custode e, in fin dei conti, lo sei sempre stato” ha detto con la voce rotta dalla commozione la sorella Elena durante il funerale privato. Anche qui un applauso ha salutato l’uscita del feretro dalla chiesa, fino all’inizio del corteo funebre verso il cimitero della città, dove Giulia riposerà vicino alla mamma, scomparsa un anno fa.