Giustizia, okay al divorzio breve, la Cassazione chiarisce: “Si può fare”

Buone notizie per le coppie sposate che vogliono dividersi. Arriva dalla Cassazione la conferma che, com’è stato recentemente introdotto dalla riforma Cartabia, separazione e divorzio si possono chiedere contestualmente.

Nello specifico, le nuove regole volute dall’ex ministra della giustizia -entrate in vigore il 1 marzo 2023- mirano a semplificare le procedure processuali anche in tema di separazione e divorzio. I tempi, infatti, si stringono in modo significativo. La legge prevede che entro tre giorni dal deposito del ricorso venga fissata l’udienza, che non andrà oltre tre mesi. Poi, la possibilità di fare contemporaneamente domanda di separazione e divorzio, accorciando notevolmente i tempi rispetto ai due-tre anni che occorrevano finora per giungere alla pronuncia finale. Inoltre, la causa non ha più le due fasi presidenziale e istruttoria.

Riguardo alla nuova norma su separazione e divorzio, spesso disattesa da diversi tribunali in tutta Italia, l’intervento della Suprema Corte: “In tema di crisi familiare, nell’ambito del procedimento di cui all’art. 473 bis 51 cpc è ammissibile il ricorso dei coniugi proposto con domanda congiunta e cumulata di separazione e scioglimento o cessazione degli effetti civili del matrimonio”. Non occorrerà più, quindi, attendere almeno sei mesi per presentare la richiesta di divorzio e ogni tribunale potrà sottoscrivere in un’unica sede un solo atto da depositare.

Grazie a queste precisazioni, l’Organismo Congressuale Forense dell’avvocatura chiarisce che la normativa vigente può essere applicata in modo univoco e senza disparità di trattamento sul territorio nazionale e auspica che l’introduzione di tale facoltà possa portare ad un maggiore rispetto delle linee guida in tema di giustizia previste dal Pnrr.

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