Questa mattina a Radio Kiss Kiss con Max e Max abbiamo parlato del gioco da tavolo e di come crearne uno, in occasione della Giornata mondiale del Gioco che si terrà sabato 28 maggio.
Per approfondire l’argomento è intervenuto Stefano Sioli, ideatore del gioco Pontifex.
Come funziona “Pontifex”?
«”Pontifex” è un gioco strategico, ambientato nella chiesa cattolica contemporanea, ed ha un unico obiettivo: diventare Papa. Ogni giocatore impersona un Cardinale della chiesa cattolica e deve muoversi su una mappa mondiale divisa in diocesi, con l’obiettivo di persuadere il maggior numero di Cardinali per farsi votare al prossimo Conclave, in cui si elegge il Papa. Pontifex ha un suo tema forte, che viene trattato in modo divertente e ironico, senza essere offensivo.»
In merito ti hanno mai contattato dal Vaticano?
«No, e mi verrebbe da dire: “Per fortuna”. Non mi ha contattato nessuno.»
Come si crea un gioco da tavolo e come si mette in commercio?
«La mia è una lunga storia. Come prima cosa, dall’idea nasce tutto, perché si può fare un gioco su qualunque cosa ma, allo stesso tempo, è un mondo molto affollato. È difficile avere un’idea che sia un po’ diversa. Quindi, se si ha un’idea, per prima cosa bisogna controllare online se il gioco non esista già. Il secondo passaggio è realizzare le meccaniche di gioco, che rappresentano l’ossatura vera e propria del gioco: trasporre l’dea in un sistema che funzioni e con cui il giocatore possa interagire. Neanche quest’ultimo passaggio è semplice. Il terzo passaggio è la realizzazione di un prototipo artigianale. Una volta prodotto il primo prototipo, lo si può perfezionare e soprattutto lo si può far testare, che è la quarta fase del progetto. La fase più “tragica” è rappresentata dal trovare un editore disposto a mettere il gioco in commercio.»