Questa mattina a Radio Kiss Kiss abbiamo parlato di energie rinnovabili.
Per approfondire l’argomento è intervenuto Felice Granisso, esperto Sostenibilità Ambientale e Innovazione:
In Italia quanto si sta facendo per le energie rinnovabili?
«Purtroppo la burocrazia italiana e le lunghe procedure stanno vincolando il nostro settore e siamo nettamente in ritardo rispetto ai paesi europei e al resto del mondo. In passato abbiamo fatto tanto con gli incentivi, ora invece siamo molto indietro e non riusciamo a recuperare. In questo momento è molto complicato lavorare in Italia. Per esempio, mentre in Spagna abbiamo costruito 300 mega e negli Emirati stiamo costruendo 1200 mega, in Italia per iniziare la costruzione di 21 mega ci abbiamo impiegato un anno di lavoro, di sola progettazione. Questo vale per i grandi impianti.»
Per i piccoli cittadini è più facile la procedura?
«Questo è più facile, ma non tutti possono ambire ad avere un impianto fotovoltaico sul tetto di casa propria. La transizione energetica si fa prevalentemente scegliendo la soluzione industriale degli impianti fotovoltaici o eolici (grandi impianti per l’immissione in rete).»
Come mai non si sta incentivando?
«Questo è uno dei paradossi italiani. In questo momento si sta tornando a parlare di incentivi economici, quando secondo noi operatori del settore, basterebbe sburocratizzare e deregolamentare sia le procedure che gli impianti (piccoli e grandi). Oggi un fotovoltaico o un eolico non hanno bisogno di incentivi, perché sono economicamente convenienti. Le rinnovabili si sostengono da sole, c’è solo bisogno di una forte deregolamentazione e una forte spinta all’accelerazione dei processi di autorizzazione.»