Questa mattina, in Good Morning Kiss Kiss, abbiamo parlato del down di mail e WhatsApp con Gianluca Di Ascenzo, presidente Codacons.
Buongiorno presidente bentornato! Ormai lavoriamo tutti con mail, PEC, social e WhatsApp, quando questi mezzi vanno in down come possiamo rivalerci? Possiamo essere rimborsati? Se sì, come fare?
«Buongiorno, grazie a voi dell’invito. Sì, perché dobbiamo considerare che il fatto che questi servizi vengano offerti gratuitamente, non esenta il fornitore da una vera e propria responsabilità contrattuale. Ricordiamo tutti quello che è successo a Italiaonline, chi ha la casella di posta con Libero ne ha vissuto quest’anno, prima a gennaio poi a giugno. È interessante vedere cosa succederà con l’istruttoria avviata dall’antitrust a luglio proprio per il disservizio di giugno. Perché, come dicevamo prima, c’è un inadempimento contrattuale perciò si ha diritto al risarcimento del danno. Un altro principio fondamentale del nostro ordinamento è che il danno va dimostrato. Quindi, se il servizio è a pagamento, ho la strada più semplice per dimostrare il danno: ho un inadempimento contrattuale e la somma che ho speso per quel servizio mi deve essere quantomeno restituita, oltre ai danni ulteriori che posso aver subito. Pensiamo ai professionisti. La normativa sta andando verso un incremento delle responsabilità dei fornitori di servizi digitali. Tant’è vero che dal 2022 è stato riformato il codice del consumo ed è previsto il pagamento dei servizi digitali attraverso il conferimento dei dati personali. La normativa si sta adeguando al nuovo mercato.»
Ed è giusto così. Ci sono piattaforme serie che, appena succede un disguido, ti rimborsano subito, dato che sono anche pagate profumatamente. Eco il perché del loro successo rispetto ad altre che fanno finta di nulla.
«Noi chiediamo sempre l’automatismo in questi casi. Chi investe nella soddisfazione dei consumatori può creare un vantaggio competitivo. Scegliendo un fornitore, un domani, vado da chi si comporta in questo modo piuttosto che da chi mi fa penare per un indennizzo legittimo.»
Allora, la prima cosa da fare in caso di disguidi e disservizi qual è? Oltre a rivolgersi al Codacons.
«Innanzitutto inviare una richiesta di risarcimento. Le ditte italiane hanno l’obbligo di avere una PEC.»
L’importante è chiedere subito, senza aspettare tempo. Grazie presidente!
«Grazie a voi e Kiss Kiss a tutti!»