Desertificazione bancaria: nei piccoli comuni diventa impossibile trovare una filiale

Il fenomeno della desertificazione bancaria continua ad affliggere l'Italia. Esistono soluzioni per aiutare i piccoli comuni?
Questa mattina, in Good Morning Kiss Kiss, abbiamo parlato di desertificazione bancaria con l’avvocata Elvira Carpentieri.

È una bella tegola per le famiglie non avere a disposizione un istituto di credito, una banca, uno sportello nel proprio paese, no?

«Assolutamente. Questo comporta dei problemi di equità nelle gestione delle finanze. Come dite voi, la desertificazione bancaria in Italia è un fenomeno veramente complesso e le cause possono essere molteplici, come la digitalizzazione dei servizi finanziari, l’utilizzo dell’online banking che hanno fatto venir meno la possibilità di avere degli sportelli fisici. Quindi è stata prevista la chiusura nelle zone rurali e nelle zone meno densamente popolate del territorio italiano, i piccoli comuni.»

Le cause sono chiare, l’home banking è usato tantissimo e le banche, per ottimizzare i costi e tagliare le spese, tolgono gli sportelli. Tanto c’è l’home banking.

«Sì, ma fino a un certo punto. In Italia a livello di penetrazione dell’utilizzo dell’home banking siamo il fanalino di coda. Perché abbiamo una percentuale del circa 51,5% contro il 63,9% del resto d’Europa. Il vero obiettivo è fondamentalmente quello della riduzione dei costi, perché le banche subiscono molto questa pressione. Ovviamente tutto a discapito di quella parte più vulnerabile della nostra società, cioè gli anziani e coloro che hanno limitate capacità di accesso agli strumenti digitali. Alla fine non è solo un problema di chiusura degli sportelli bancari che riguarda le famiglie o le persone fisiche, ma anche le piccole imprese, che sono limitate nelle proprie operazioni quotidiane. È bene modernizzare l’utilizzo del sistema bancario, ma attenzione a non lasciare indietro una porzione importante della nostra società. L’Italia non è un Paese giovane.»

Vanno via i medici, le edicole, le banche, le poste, dai borghi va via tutto. Dal vostro osservatorio, il Centro studi sulla crisi economica delle famiglie italiane, che possiamo fare? Raccogliere delle firme, andare a protestare, c’è qualche iniziativa o siamo destinati alla desertificazione bancaria?

«Partiamo dai dati: sono 826 gli sportelli chiusi, quindi 3.300 i comuni senza un accesso diretto agli sportelli bancari. Come dicevate voi, sono sei milioni gli italiani che si troveranno senza o con un unico sportello. Pensando a qualcosa, magari possiamo inventarci qualcosa come gli sportelli light, sportelli mobili o temporanei nei centri commerciali con l’utilizzo del volontariato. Oppure, le istituzioni pubbliche come le Poste Italiane, che sono ben radicate sul territorio nazionale, che offrano almeno i servizi bancari essenziali. A mio modesto parere, la soluzione più efficace sarebbe un intervento normativo e di politica pubblica che rendesse quasi obbligatoria la presenza di sportelli bancari fisici nelle zone più vulnerabili del nostro territorio.»

Grazie avvocato!

«Prego, buona continuazione!»

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