Covid, aumentano i casi ma non è emergenza, a breve i nuovi vaccini

Complice la stagione estiva -in cui c’è stato un grosso movimento di persone- il numero di casi Covid, in Italia, torna ad aumentare. Secondo i dati della fondazione Gimbe, in quattro settimane i contagi salgono da 5.889 a 30.777, i ricoveri in area medica sono più che triplicati (da 697 a 2.378) e si registra un incremento anche dei decessi che passano da 44 a 99. Numeri che però secondo il presidente della fondazione, Nino Cartabellotta, sono parecchio sottostimati. Dal momento, infatti, che l’isolamento non è più obbligatorio, si fanno meno tamponi e si comunica meno l’esito anche nel caso dei test “fai da te”.

Dando un’occhiata al numero di ricoveri, ci si rende conto che -oggi- l’infezione da Sars-CoV-2 solo raramente determina quadri severi e che per lo più l’ospedalizzazione è resa necessaria soltanto per le persone anziane, fragili e con patologie multiple. Ed è in particolare proprio a queste categorie che viene consigliata la somministrazione del vaccino. A fronte di questo quadro epidemiologico, il ministro della salute Schillaci ha deciso di accelerare sulla campagna vaccinale. All’ inizio di ottobre dovrebbero, dunque, arrivare i primi sieri, sia quelli aggiornati a Rna messaggero che quelli tradizionali proteici e saranno efficaci anche contro la variante Eris. “Il vaccino sarà gratis per tutti, anche per chi non rientra nelle categorie per cui è raccomandato” ha anticipato Schillaci, specificando inoltre che per i soggetti ritenuti fragili sarà possibile in concomitanza effettuare anche la somministrazione dei vaccini antinfluenzali.

Nonostante in questo momento non ci sia un allarme Covid, a destare qualche preoccupazione è come sempre la ripresa dell’anno scolastico, per la prima volta -dopo la pandemia- avvenuta senza alcuna restrizione. “Bisogna evitare assolutamente il ritorno alle mascherine e alla Dad -afferma il direttore generale prevenzione del ministero della salute Francesco Vaia- e per fare questo abbiamo istituito un tavolo interdisciplinare per verificare insieme quali misure adottare per dare serenità ai ragazzi, al corpo docente e non docente e ai familiari a casa”. Vaia ha inoltre sottolineato che rispetto al Covid-19, oggi non sarebbe possibile reintrodurre l’isolamento: “Ma insieme agli altri ministeri -spiega- si deve stabilire che tipo di malattia abbiamo davanti ora e progettare un percorso”.

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