Questa mattina, in Good Morning Kiss Kiss, abbiamo parlato con Cristina Polastro, una tagesmutter.
Buongiorno Cristina! Cosa fa una tagesmutter?
«Buongiorno a tutti. La tagesmutter è una persona adeguatamente formata che accoglie in casa propria un massimo di cinque bambini in contemporanea.»
Cinque bambini! Di che età mediamente?
«Diciamo che l’utenza a Genova è al 99% dagli zero ai tre anni.»
Un mini asilo.
«Sì, una sorta di nido domiciliare.»
La traduzione di questo nuovo mestiere, che tanto nuovo non è, dal tedesco è “mamma di giorno”. Quindi non sei una tata o una baby sitter, no?
«No, sono una tagesmutter. È il contrario, di solito la baby sitter va a casa dei bimbi. Invece, in questo caso, sono le famiglie a portare i bimbi dalle tagesmutter.»
È un’idea che può essere sfruttata da tante persone.
«Direi di sì. Ci sono dei corsi che consistono in 200 ore in aula e 50 ore di tirocinio. Gli enti gestori sono sparsi in tutta Italia, soprattutto al nord, arriviamo fino a Pesaro. Ogni anno vengono istituiti questi corsi e chi vuole partecipare può. Non servono requisiti particolari.»
Non ci si improvvisa tagesmutter però.
«Assolutamente no.»
Quanto si può guadagnare? Non per essere venali, ma c’è anche questo aspetto.
«In realtà non c’è uno stipendio fisso, dipende dal numero di bambini che vanno e quante ore fanno. La tagesmutter può scegliersi l’orario e il numero di bambini da accudire in casa propria. Il massimo sono cinque, però si può anche decidere di averne tre perché ci sono due figli propri. Se hai dei bimbi piccoli tuoi, loro fanno numero.»
Però, alla fine del mese potrebbe essere uno stipendio buono. Stiamo lanciando un’idea.
«Sì sì, è un’ottima idea. Non siamo un servizio all’infanzia, siamo un servizio alla conciliazione, accade raramente in Italia. Perché conciliamo il lavoro di tagesmutter con gli impegni della propria famiglie e col lavoro delle altre famiglie. Anche la famiglia sceglie quando portare il proprio figlio. Non è detto che ci sia bisogno tutti i giorni e tutto il giorno.»
Insomma, è un affido mirato. Ma se uno non ha predisposizione…
«Eh sì, un minimo di predisposizione serve, ci vuole assolutamente. Nel momento in cui lavori sei sola con i figli. Poi, c’è tutta una rete, c’è un coordinamento, ci si incontra mensilmente. È una rete la nostra.»
Senti, per avere supporto o maggiori informazioni, come ti si contatta?
«Abbiamo un sito, tagersmutterarcobalenogenova.»
Grazie e buon lavoro!
«Grazie a voi, buona giornata!»