Cosa fa un intimacy coordinator?

Abbiamo parlato con un'intimacy coordinator per capire come svolga il proprio lavoro e che competenze si devono avere.
Questa mattina, in Good Morning Kiss Kiss, abbiamo parlato con Sara Palma, una intimacy coordinator.

Buongiorno Sara, benvenuta! Cosa fa l’intimacy coordinator?

«Buongiorno Max e Max, grazie! Guarda, in maniera semplice, posso dirti che l’intimacy coordinator di fatto è una coordinatrice o un coordinatore, un facilitatore, nel senso che diventa un cuscinetto tra le esigenze artistiche della regia e le esigenze emotive dell’interprete, attrice o attore. Perché coincidono spesso, ma a volte le emozioni di un interprete possono essere un po’ più delicate da esprimere. Quindi l’intimacy coordinator interviene in questo aspetto, in questo stadio qui. È un lavoro lungo e complesso che non è solo sul set.»

Tu che lo fai di mestiere, puoi dirci, quando si girano delle scene un po’ particolari, delicate e a volte spinte, nonostante ci sia la finzione scenica, quante persone sul set guardano quella ripresa?

«Dipende dalla scena e da come è stata definita con la produzione. Ci sono vari tipi di set. Ci sono i set sensibili, quindi con una crew limitata, addirittura i set chiusi, con un piccolissimo numero di persone, e poi ci sono i set aperti, con la crew al completo. Dipende da come è stata decisa e studiata quella produzione.»

Ci racconti una scena assurda accaduta sul set? E come avete rimediato magari.

«Per questioni deontologiche vorrei fare una piccolissima precisazione. Io, insieme a Giorgia Lepore e Manuela Parodi, abbiamo fondato la IC Italia più di un anno fa, dopo aver portato, per esigenze fondamentali in questo periodo storico, l’attenzione al corpo e alla salute mentale di tutti noi. Questo dovrebbe essere trasversale a tutti i luoghi di lavoro. Al momento sono in stato di pending, sto studiando con uno dei maggiori enti internazionali, la Moving Body Art, per arrivare a essere accreditata dal sindacato americano SAG-AFTRA. Quindi, dal punto di vista pratico non ho ancora portato le mie conoscenze, che sono complessissime, sul set.»

Ed è una figura che a Hollywood è ormai fondamentale. Non si fanno produzioni senza un vostro collega.

«Per questo abbiamo lottato per portarlo anche in Italia, proprio perché è fondamentale. Posso dirti un piccolo aneddoto. Un attore detestava di essere a torso nudo e a un certo punto si è sentito abbandonato sul set. Perciò nel contratto successivo ha chiesto che, nel momento in cui avesse girato a torso nudo, tutti si girassero di spalle.»

Grazie per essere stata con noi!

«Grazie a voi, gentilissimi di averci dato spazio!»

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