Come votare correttamente alle elezioni del 25 settembre

Manca pochissimo alle prossime elezioni parlamentari. Su Radio Kiss Kiss, Andrea Indini ha fatto chiarezza su come votare e sul Rosatellum.
In Good Morning Kiss Kiss, con il giornalista Andrea Indini, abbiamo spiegato come compilare la scheda alle prossime elezioni del 25 settembre, capendo la legge elettorale e le novità date dall’ultima riforma costituzionale.

Buongiorno Andrea, Kiss Kiss a te, iniziamo con una domanda che sembra banale: come si vota?

«Buongiorno a voi! Come alle altre elezioni, ci sono le classiche due schede, una per la Camera e una per il Senato. Il fatto è che la scheda adesso è unica per il proporzionale e il maggioritario. A livello grafico, la scheda è come quelle del sindaco. Si vota in tre modi: si può fare il segno sul simbolo della lista; oppure fare il segno sul simbolo della lista e sul nome del candidato del collegio uninominale; oppure fare il segno soltanto sul candidato in corsa nel collegio, così facendo il voto si ripartisce automaticamente alla coalizione o alla lista a cui è associato il nome.»

A proposito del segno, può essere solo una X o un altro simbolo?

«Bisogna stare attenti. Innanzitutto, bisogna segnare la preferenza con la croce e non con altri simboli all’interno della scheda che la rendano riconoscibile, se no viene annullata. Ricordiamo anche che non si possono portar dentro i cellulari, non si possono far foto. Si rischia da un’ammenda salatissima all’arresto.»

Cosa è cambiato con la riduzione del numero dei parlamentari?

«Si tratta delle prime elezioni con il numero ridotto di parlamentari. La riforma costituzionale ha ridotto a 245 i deputati e i 122 senatori. Uno può pensare che questo cambi solo la geografia del parlamento. Di fatto, questa riduzione ha portato a ridisegnare i collegi elettorali, che sono più grandi, ed è cambiata anche la rappresentanza. Prima della riforma avevamo un deputato ogni 100.000 abitanti, ora è uno ogni 200.000, perché i collegi sono più vasti.»

È cambiato qualcosa sull’età minima per votare?

«Sì, è cambiato l’articolo 58 della Costituzione. I giovani dai 18 ai 25 anni, che prima potevano votare solo per la Camera, ora possono votare anche per il Senato.»

Detto in modo semplice, come se fossimo due bambini di cinque anni, come funziona il Rosatellum?

«Eh, è un sistema abbastanza complicato perché è misto. Nel senso che prevede l’elezione del 37% dei seggi col metodo maggioritario, poi col proporzionale si elegge il 61% dei seggi; il restante 2% è destinato all’elettorato che vota dall’estero. Ovviamente ci sono tutte le soglie di sbarramento, come prima. È prevista per le coalizioni, ovvero più partiti che si presentano insieme, al 10%. Mentre per i partiti che corrono da soli è al 3%.»

Infine, nel caso di errore si può chiedere il cambio scheda?

«Si può chiedere un’altra scheda facendo presente l’errore al presidente di seggio, che provvede ad annullare la scheda sbagliata e a fornirne un’altra. La cosa importante, ovviamente, è che venga fatto subito.»

Grazie Andrea, grazie davvero, e andate tutti a votare!

«Grazie a voi!»

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