Caro benzina, le previsioni dei gestori

Cresce il caro benzina e preoccupa la situazione generale. Ne parliamo con Giuseppe Sperduto, presidente FAIB Confesercenti.

Questa mattina in Good Morning Kiss Kiss abbiamo parlato del caro benzina.

Per fare il punto della situazione è intervenuto Giuseppe Sperduto, presidente FAIB (Federazione autonoma italiana benzinai):

Dobbiamo aspettarci ulteriori aumenti nei prossimi giorni?
«Questa mattina il prezzo del barile è passato da 120 a 130 dollari e non si fermerà qui. Nel 2021 il prezzo al barile era di 80 euro, oggi si sta avvicinando al doppio. La nostra categoria è sempre vicino ai cittadini. Non siamo noi a determinare il prezzo, che viene fatto dalla compagnia petrolifera. Noi da tantissimo tempo chiediamo al Governo un tavolo di filiera. Purtroppo è scoppiata la guerra in Ucraina e questo ovviamente non aiuta. Come FAIB e Confesercenti siamo totalmente vicini al popolo ucraino. In questo momento viviamo tre livelli di difficoltà: il cliente ha poca liquidità e il periodo di crisi gli impone di spendere poco per il carburante; noi, di conseguenza, abbiamo sempre meno liquidità per acquistare, visto il prezzo che si è quasi raddoppiato e per questo abbiamo chiesto al Governo di cancellare l’Iva, riuscendo a contenere i prezzi; le bollette sono più che raddoppiate e, senza energia, non possiamo erogare carburante.»

È vero che ai gestori di carburante non conviene più stare aperti di notte, visto il costo dell’energia?
«Noi siamo una categoria commerciale anomala. In questo momento la merce che acquistiamo non ci conviene venderla. Per un incasso molto basso, durante la notte con la chiusura dell’impianto cerchiamo di ottimizzare i costi dell’energia, ma non per andare contro l’utenza, anche perché ormai di notte girano pochissime persone. Cerchiamo di lasciare quello che è il minimo indispensabile, perché i costi si sono più che raddoppiati. La nostra categoria guadagna 3 centesimi lordi al litro di benzina. Quindi chiediamo al Governo di congelare l’Iva e di generare un bonus fiscale sull’energia. Se il Governo non ci verrà incontro saremo costretti a licenziare i dipendenti, creando una disoccupazione mostruosa.»

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