Questa mattina, in Good Morning Kiss Kiss, abbiamo parlato del caro benzina con il presidente Codacons Gianluca Di Ascenzo.
Buongiorno presidente, bentornato! Come siamo messi sul caro benzina? Questa volta da cosa dipendono realmente?
«Buongiorno, grazie a voi per l’invito. Ormai ne parliamo da gennaio. Purtroppo il trend è in crescita, gli aumenti sono dovuti, a livello internazionale, da un deficit di produzione. L’Arabia Saudita, che è il principale produttore insieme agli altri paesi Opec, che hanno annunciato e ridotto la produzione. C’è anche lo stop da parte degli Stati Uniti sulla produzione, mentre è cresciuta la richiesta di petrolio raffinato. Il risultato lo stiamo vedendo nei distributori, con il prezzo della benzina che è arrivato alla soglia dei due euro e lo ha superato sulle autostrade.»
Ipotizziamo una cosa assurda: se tutti gli italiani facessero benzina nei distributori di un solo brand, cosa succederebbe? I prezzi rimarrebbero invariati?
«Innanzitutto, il governo, con il decreto che obbliga i distributori a indicare il prezzo medio regionale, ha voluto dare trasparenza. La rete, anche con i rilevamenti fatti dal ministero, ci aiuta a trovare i distributori che applicano il prezzo più basso. Il problema è che se tutti andassimo nello stesso, i primi sarebbero avvantaggiati dal prezzo più basso, poi dopo, per le normali leggi del mercato, all’aumento della domanda potrebbero aumentare i prezzi. Nell’immediato ci sarebbe un beneficio per chi riuscisse a far benzina, sappiamo che i serbatoi non sono infiniti. Certo, a livello nazionale sarebbe un esperimento interessante.»
Parleremo ancora di aumenti o si prevede un piccolo calo?
«La notizia è che il governo starebbe ragionando su un bonus una tantum di 150 euro per chi ha i redditi tra i 20.000 e i 25.000 euro lordi, che è già qualcosa. Purtroppo, gli analisti non ci fanno vedere le prossime settimane in modo roseo.»
Grazie presidente!
«Grazie a voi e Kiss Kiss a tutti!»