Questa mattina, in Good Morning Kiss Kiss, abbiamo parlato della scelta del governo di vietare l’introduzione di cibi e mangimi sintetici, in particolare della carne artificiale. Con noi è intervenuto Davide Trombini, vicepresidente di FIESA (Federazione Italiana Esercenti Specialisti dell’Alimentazione).
Buongiorno, benvenuto! Noi abbiamo sentito il parere dei nostri ascoltatori e sembrano divisi tra sì e no. Qual è la vostra posizione sulla carne artificiale come FIESA?
«Buongiorno a voi! La nostra posizione è nettamente contraria alla produzione di tutto ciò che è artificiale, anche perché va contro un sistema di cultura italiana, di tradizioni e della nostra produzione. Quindi, ci sembra assurdo. Capisco le esigenze di soddisfare la fame nel mondo, però questo non può stravolgere un mercato di cultura e tradizioni. Parlo soprattutto dell’Italia.»
Ma se anche l’Italia si mettesse, in parallelo alla produzione di carne da allevamenti, a produrre quella coltivata, se il consumatore all’estero dovesse scegliere, opterebbe per quella Made In Italy, no?
«Certamente, questo sicuramente succederà, tutto ciò che è progresso non lo riesce a fermare. Però, io dico una cosa: l’importante è che sia specificato tutto ciò che viene fatto differentemente rispetto alla produzione controllata, quella artigianale dei nostri produttori. Quindi, se c’è tutta un’etichettatura ed è tutto confermato, certamente nessuno può dir niente. E poi, ad oggi non sappiamo cosa può succedere con un tipo di alimentazione del genere.»
Il dubbio di molti è quello. Noi qua non siamo per la sostituzione, ma per il viaggio parallelo, poi sta a noi la scelta.
«Sarà senz’altro così. Diciamo che la nostra posizione per il momento è questa, poi vedremo gli sviluppi. Se ci daranno delle certezze, cosa succederà lo vedremo. Però in questo momento siamo contrari, perché vogliamo vedere cosa succederà e in che modo verremo protetti per quanto riguarda la produzione italiana.»
In chiusura, in tanti stanno seguendo questo discorso: cosa si sente di dire non solo ai confederati, ma a tutti quelli che fanno parte di questa filiera?
«I nostri confederati sanno e stanno lavorando ad altissima qualità per mantenere la tradizione e per garantire ai clienti una risposta di ciò che vogliono. Oggi vogliono qualità e vogliono essere certi di ciò che mangiano. Noi cerchiamo di garantire al massimo la qualità che vendiamo. Poi staremo a vedere, perché, come dico sempre, il progresso non si può fermare.»
Grazie, Kiss Kiss a lei!
«Grazie a voi, buona gornata!»