Boom dell’usato in Italia: le tendenze del momento

Negli ultimi anni in Italia si è assistito ad una vera e propria esplosione del second-hand, ovvero dell’usato, grazie soprattutto a vintage store, mercatini e piattaforme online

Oggi in Good Morning Kiss Kiss abbiamo avuto in collegamento il vicepresidente di Confesercenti Nico Gronchi per discutere con lui dell’ascesa dell’usato nel nostro Paese.

Questa mattina stiamo commentando i dati dell’indagine Ipsos commissionata da Confesercenti riguardo le nuove tendenze dello shopping degli italiani. In particolare di questo boom del second-hand e dell’usato in quest’ultimo anno e soprattutto dell’orientamento degli italiani verso i prodotti sostenibili. Per capire meglio abbiamo in diretta il vicepresidente di Confesercenti Nico Gronchi. Buongiorno vicepresidente, benvenuto!

Buongiorno a voi!

Allora, stiamo parlando di second-hand, ma come si possono evitare le truffe sugli articoli di seconda mano?

In realtà non ci sono regole. Come sempre noi italiani stiamo a rincorrere fenomeni che già esistono. Questa volta abbiamo chiesto al Governo di definire delle regole che permettano di tutelare i consumatori. Negli anni già è avvenuta qualche polemica su quelle no-profit che ritiravano i vestiti usati. Altri iniziano a vendere prodotti nuovi invecchiandoli. Siamo arrivati a questi eccessi. Come sempre un po’ di buonsenso e regole servirebbero per evitare che tutto vada fuori controllo.

Anche perché il mercato del settore comincia ad avere un valore di 6 miliardi di euro. Ci conferma questo dato?

Si, lo abbiamo misurato per capire cosa accadeva. È un fenomeno che da un po’ di tempo stavamo vedendo crescere in maniera imponente, specialmente sul web. Anche il quel caso i pochi controlli avevano già creato qualche problema con i consumatori. Alla fine si tratta di comprendere un fenomeno sociale nuovo che è esploso nel post-pandemia. Da dove nasce l’abbiamo capito, cioè dalla voglia di fare shopping dall’armadio, anche per ragione economiche.

C’è anche un’altra buona notizia: invece di buttare le cose, si ritorna a portare le scarpe dal calzolaio o i vestiti in sartoria. Ovvero c’è stata la riattivazione degli artigiani.

Si, sta accadendo. Per fortuna il comparto del tessile e delle riparazioni è l’unico che cresce, anche del 4% negli ultimi anni. Ciò significa che qualcuno comincia a portare cose usate, ma ancora buone, a riparare da qualcuno.

C’è anche un trend dei consumatori italiani che ci rende orgogliosi, cioè la ricerca di accessori e prodotti fatti con materiali riciclati. È la fine della fast-fashion secondo lei?

No, semplicemente è un cambio di passo di una nuova generazione molto più consapevole di cosa compra, di qual è il valore del prodotto che vuole comprare e di tutta la filiera che ha portato quel prodotto in mano al consumatore. È una nuova consapevolezza che fa parte dell’evoluzione di un’abitudine sociale che sta cambiando, in particolar modo nei giovani.

Grazie vicepresidente di essere stato con noi.

Grazie a voi e buona giornata!

Notizie del giorno

ti potrebbe interessare

Due emendamenti del Governo hanno introdotto restrizioni ulteriori alle leggi che combattono il fenomeno del pezzotto, ovvero della pirateria televisiva nel mondo del calcio e non solo