Poche parole in un italiano peraltro approssimativo, frutto anche dell’emozione di trovarsi di fronte ad una platea molto più numerosa di quella che avrebbe potuto aspettarsi. Gremita, l’aula del rettorato dell’Università di Bologna pende dalle labbra di Patrick Zaki, tornato in Italia a tre anni e mezzo dall’ultima volta e ben 669 giorni di detenzione. La grazia concessagli dal presidente egiziano Al Sisi cancella la condanna che gli era stata inflitta per un articolo sulle condizioni dei cristiani copti, visto dalle autorità come un incitamento alle proteste illegali e per questo giudicato sovversivo.
“Essere qui è un sogno che si avvera, una bellissima sensazione. La mia vicenda è finita bene ma in Egitto ci sono ancora centinaia di persone in prigione, chiediamo che vengano rilasciate”. Frasi che spiegano quello che dirà subito dopo: “Voglio proseguire il mio percorso in materia di diritti umani, da Bologna città della libertà e dall’Italia”. E non poteva mancare un riferimento al caso Regeni. “Serve giustizia anche per Giulio”. Ad uso di fotografi e telecamere, la consegna materiale da parte del rettore Molari della laurea in lettere moderne conseguita da Patrick con la tesi discussa in videoconferenza il 5 luglio.
Poi, la tappa quasi a sorpresa in Piazza Maggiore dove gli spettatori del cinema all’aperto si sono trovati sul palco Zaki e il sindaco Lepore. “Sono felice ed emozionato, ringrazio tutti voi e vorrei fare qualcosa per Bologna e per i diritti umani in Italia. Qualcosa di sbagliato o di brutto può sempre succedere, esistono rischi per chi intraprende questa strada. Ma ora sono libero, non voglio perderne il diritto e lotterò per questo”. Tra le persone ad ascoltarlo anche la segretaria Pd, Schlein.
In attesa della cittadinanza onoraria che gli dovrebbe essere presto attribuita, Zaki si gode Bologna e l’Italia da turista, accompagnato dalla sorella Marise e dalla fidanzata Reny. Tra due settimane rientrerà al Cairo per preparare il matrimonio che si celebrerà a settembre. Per il futuro i programmi non sono ancora ben definiti, ma Patrick ha già eletto Bologna il posto in cui vorrebbe vivere.