Automobili connesse alla rete internet: i vantaggi e il nodo privacy

Con le automobili connesse alla rete internet si presentano una serie di scenari positivi, ma anche dei problemi da affrontare.
Questa mattina, in Good Morning Kiss Kiss, abbiamo parlato di automobili connesse alla rete, con il direttore di Sicurauto.it Claudio Cangialosi.

Buongiorno Claudio, bentornato! Cosa cambierà con le automobili connesse?

«Buongiorno a voi e Kiss Kiss a tutti! Sicuramente ci saranno tantissimi vantaggi, poi parleremo dei nodi da sciogliere. Principalmente, c’è la possibilità di pagare l’assicurazione contando i chilometri, qualcosa che in Italia conosciamo già con le black box. Ci sarà già installato sulle vetture una specie di antifurto satellitare, perché saremo in grado di monitorare col GPS dove si trova l’automobile in qualsiasi momento. Ci sarà anche la possibilità di avere degli avvisi sui guasti o sui tagliandi da fare sulla vettura e saremo in grado di ordinare il tagliando addirittura dal sistema infotainment interno alla vettura. Questo aiuterà a fare manutenzione più regolare e a evitare di perdere tempo. Già dal 2018 esiste un sistema chiamato eCall: la Commissione Europea ha obbligato i costruttori a inserire un sistema che in caso di incidente chiama in automatico i soccorsi inviando la posizione tramite il GPS. Questo permette ai soccorsi di arrivare prima.»

Mi pare di capire che poi, in caso di incidente, è la stessa auto che avvisa tutte le altre che è avvenuto il sinistro.

«Esattamente. Un altro dei contributi dati alla sicurezza stradale è quello di mandare degli avvisi a vetture intorno su determinati pericoli che ci sono sulle strade, o addirittura, dato che la macchina registra la presenza di vibrazioni più intense, quindi le buche, potrebbe mandare una segnalazione al comune in modo da intervenire. Anche l’uso dell’abs in frenata può significare che la strada è più sdrucciolevole e sarebbe il caso di fare manutenzione. Quindi, le auto connesse aprono tantissimi scenari interessanti, visto anche che aumenteranno negli anni. Però ci sono, come sempre, dei nodi da sciogliere.»

Ad esempio?

«Uno grossissimo è sulla privacy. Col cellulare, siamo abituati ad avere tutto connesso, ma il problema è che questi sistemi nuovi non hanno contratti sulla privacy conformi alla normativa. Una fondazione, in un recentissimo studio, ha rilevato che tutti i principali brand di auto hanno contratti non coerenti con le normative vigenti.»

Che i miei dati e i miei spostamenti vadano in mano, ad esempio, a chi vende le gomme, non è il massimo. Tutto gratuitamente.

«Il problema è che non c’è trasparenza. Quando questa fondazione ha fatto lo studio, ha detto che quello delle auto connesse è il contratto sulla privacy peggiore. Essendo abbastanza nuovo non ha avuto gli interventi dei legislatori per rendere il patto sulla privacy il più trasparente possibile.»

Quindi, tanti benefici ma anche il problema della privacy. Non ci sono altre controindicazioni mi pare di capire.

«C’è anche il problema della cybersecurity, se la vettura non è ben bloccata, addirittura si può accedere alla vettura e rubarla più facilmente. Un altro è che i dati sono in mano principalmente ai costruttori di auto, che ne fanno un monopolio, li vendono, ci fanno business, ma non aprono a enti terzi. La Commissione sta lavorando a un regolamento che si chiama “data act”, che farà sì che chiunque generi dati, anche gli elettrodomestici, siano a disposizione di enti terzi per togliere il monopolio.»

Grazie Claudio!

«A voi!»

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