Auto elettriche: decollo o tracollo?

L’industria dell’automobile in Europa sembra attraversare un momento di stasi, soprattutto per quanto riguarda i modelli elettrici, di cui l’Italia è tra gli ultimi posti in termini di vendite

Oggi in Good Morning Kiss Kiss abbiamo avuto in collegamento con Max e Max Mario Moroni, esperto tech automotive per discutere insieme del mercato delle auto elettriche in Italia.

Stamattina stiamo parlando di automotive e in particolare del mercato delle auto elettriche che sembra stentare a decollare. Più che un decollo, c’è stato un tracollo, nonostante dietro l’angolo ci siamo le scadenze imposte dalla Commissione Europea. Infatti, entro il 2035 ci sarà lo stop alla produzione di auto a benzina e diesel. Per approfondire abbiamo in diretta con noi Mauro Moroni, esperto tech automotive. Buongiorno Mario.

Buongiorno!

Allora, com’è la situazione? Ci fai una fotografia dell’elettrico in Italia e in Europa?

Il mondo dell’innovazione sta spingendo per portarci verso alcune novità tra cui il mondo dell’elettrico nel settore automotive. I dati che registriamo sono quelli importanti di quest’ultimo periodo con il -43% in Unione Europea che indica un calo significativo da gennaio 2017, cioè da quando sono stati registrati i primi dati sulle immatricolazioni dei veicoli elettrici. Pesa ovviamente la fine degli incentivi. D’altra parte c’è la Norvegia che grazie a incentivi e a una politica diversa ha fatto si che le auto elettriche abbiano superato quelle a motore combustibile. Poi ovviamente c’è la concorrenza cinese…

In realtà in Norvegia hanno superato le auto a benzina, perché quelle diesel rimangono ancora le più diffuse.

Si, esatto. Gli incentivi pesano in maniera importante. Forse è un discorso sia economico che politico. Avete detto bene prima parlando di Cina, dove gli esperti ci suggeriscono che il costo delle auto elettriche sia inferiore a quelle termiche. Quindi da una parte abbiamo i costi, dall’altra abbiamo le mosse politiche e poi c’è la percezione del consumatore. Infatti nel nostro Paese, che è uno di quelli a più alta densità di colonnine pubbliche (oltre 54.000), la percezione è che il costo sia elevato e si faccia fatica. Dunque, non si acquistano auto elettriche.

Altra cosa ipotizzabile è un periodo di transizione in cui ci potrebbero essere altre tecnologie per arrivare allo stop del termico.

Assolutamente. I biocarburanti sono una soluzione che potrebbe rispondere a questa richiesta perché si potrebbero utilizzare sui veicoli che abbiamo oggi. Quindi non dovrebbero obbligare i consumatori ad acquistare nuove auto e gli stessi biocarburanti portano una riduzione di emissioni di CO2 stimati intorno al 95%. Altri esperti parlano di cifre tra il 60 e l’80% perché non ci sono dati a sufficienza che però sono impattanti. Vuol dire che invece di cambiare tutta l’automobile basterebbe cambiare il carburante. È chiaro che in prospettiva le nostre città dovrebbero avere ancora più mezzi pubblici.

La data 2035 secondo te sarà posticipata?

Secondo me si.

Grazie Mario. Ci aggiorniamo sull’evoluzione di questa situazione.

Grazie a voi!

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