Oggi in Good Morning Kiss Kiss abbiamo avuto ospite in collegamento Alessandro Longo, esperto tech, per parlare con lui dell’arresto del CEO di Telegram e delle conseguenze per gli utenti e per la stessa applicazione.
Stamattina stiamo parlando di social e in particolare di Telegram, il cui CEO Pavel Durov è stato recentemente arrestato e rilasciato su cauzione. Per capire meglio quali conseguenze ci potrebbero essere per gli utenti e per il futuro dell’app abbiamo in diretta con noi il nostro esperto tech Alessandro Longo. Buongiorno Alessandro, bentornato!
Buongiorno!
Allora, facci sapere cosa è successo con Pavel Durov e quale sarà il futuro di Telegram.
Molti esperti stanno guardando questa vicenda perché potrebbe anche essere il simbolo del futuro di Telegram e di tutte le piattaforme digitali. Finora non era mai successo in Occidente che il capo di una grande piattaforma venisse arrestato per il fatto di dirigere una piattaforma che non rispettava gli ordini delle autorità in modo abbastanza tempestivo. È un po’ questo il problema. Su Telegram circola di tutto, dai giornali pirata ai modi per vedere il calcio illegalmente, così come cose più gravi.
Durov è russo, giusto?
Si, è russo però dal 2014 ha lasciato la Russia in quanto non si sentiva più a proprio agio sotto Putin che lo aveva costretto a vendere il suo social network perché il governo russo vuole controllare tutto direttamente. Lui se n’è andato. Come mai è nel mirino adesso? Lui vuole essere una figura libertaria. Non sappiamo quanto sia sincero però a differenza di altre piattaforme come WhatsApp non è così collaborativo verso le autorità. Quando le forze di polizia gli chiedono di aiutarli ad individuare un criminale Telegram se la prende comoda. Inoltre, Telegram ha una particolarità tecnica rispetto agli altri social network. Infatti, potrebbe accedere ai nostri messaggi grazie al fatto che la crittografia non è completa. In teoria potrebbe anche collaborare di più rispetto a WhatsApp, rivelando alle forze di polizia il contenuto dei messaggi o le immagini. Ma Durov non lo fa. Sul motivo per cui non lo faccia ci sono varie ipotesi. È un libertario puro o vuole risparmiare perché è costoso collaborare con le autorità. Adesso se condannano Durov cambia un po’ tutto e chiederanno una maggiore cooperazione anche alle altre applicazioni. Magari li obbligheranno a rendere più visibili i messaggi per le autorità.
Ciò farebbe declinare Telegram. Se vai su una piattaforma del genere è perché vuoi l’anonimato totale. C’è qualcosa che non va.
Si tratta di protezione dalle autorità, più che dell’anonimato poiché Telegram sa chi sei e potrebbe riuscire ad avere i tuoi dati. Telegram certamente protegge un po’ di più l’anonimato in maniera superficiale per il semplice fatto che si può usare un alias al posto del numero del cellulare.
Vedremo come andrà a finire questo processo e poi si vedrà anche il destino di Telegram. Ciao Alessandro, Kiss Kiss a te!