Andrea Moccia, direttore e fondatore di Geopop, intervistato da Radio Kiss Kiss durante il Fanpage Rumore Festival, ha parlato di divulgazione scientifica e del successo dei suoi format sui social. Nel corso dell’intervista ha raccontato come il lavoro di squadra e la ricerca della semplicità siano i pilastri della comunicazione di Geopop, sottolineando al contempo l’importanza di mantenere sempre alta la qualità scientifica dei contenuti, senza compromessi, pur rendendoli accessibili a tutti.
Geopop: divulgazione scientifica tra attualità e quotidianità
Andrea Moccia ha raccontato che la scelta dei temi da trattare su Geopop è frutto di un grande lavoro di squadra: “Non li scelgo da solo, li decidiamo insieme come team: siamo più di venti e quindi la scelta è davvero corale.” I contenuti si dividono principalmente in due filoni: l’attualità, ovvero il racconto delle scienze nella vita di tutti i giorni, e la quotidianità, che riguarda curiosità e dinamiche della vita comune. Moccia ha spiegato che dietro la semplicità apparente dei video di Geopop c’è un grande lavoro di semplificazione, ma senza mai perdere di vista la coerenza scientifica: “L’importante è che il succo rimanga lo stesso e che i principi di base siano scientificamente corretti.” Questo approccio permette a Geopop di raggiungere un pubblico molto ampio, dai bambini agli anziani, mantenendo sempre alta la qualità dell’informazione.
Il rapporto con gli algoritmi e la centralità del contenuto
Durante l’intervista, Moccia ha affrontato il tema degli algoritmi dei social network e di come influenzino la produzione dei contenuti. Ha dichiarato che, pur conoscendo le logiche degli algoritmi, spesso il team di Geopop sceglie di non seguirle rigidamente: “Gli algoritmi chiaramente cerchiamo di conoscerli, ma spesso e volentieri, posso dirlo, ce ne freghiamo un po’.” Un esempio significativo riguarda TikTok, dove Geopop pubblica video di otto minuti, nonostante molti suggerissero che fossero troppo lunghi per la piattaforma. Moccia ha spiegato che la sintesi è già molto spinta e che ridurre ulteriormente i contenuti significherebbe perdere informazioni importanti. Il risultato? Quattro milioni di follower su TikTok, a dimostrazione che “il contenuto vince su tutto, anche e soprattutto sul narratore.” Secondo Moccia, la qualità e la profondità dei contenuti sono in grado di superare le regole imposte dagli algoritmi e di coinvolgere anche i giovani, spesso considerati poco interessati a contenuti lunghi o complessi.
Comprendere richiede tempo: la metafora della spugna
Un altro tema centrale dell’intervista è stato il tempo necessario per comprendere davvero le informazioni. Moccia ha utilizzato una metafora efficace: “Se tu prendi una spugna e la immergi per un istante nell’acqua, la tiri fuori dentro, rimane secca. Per farla spugnare, la devi lasciare dentro un po’ di secondi. Ecco, la nostra mente, per capire veramente, ha bisogno di assorbire, quindi ha bisogno di tempo.” Questo concetto si scontra con la tendenza attuale a volere tutto e subito, soprattutto tra i più giovani. Tuttavia, l’esperienza di Geopop dimostra che, se il contenuto è valido e ben raccontato, anche i ragazzi sono disposti a dedicare il tempo necessario per capire. Moccia ha, infine, raccontato con piacere di essere riconosciuto per strada da persone di tutte le età, che spesso gli chiedono chiarimenti su concetti scientifici o gli raccontano di aver imparato qualcosa di nuovo grazie ai suoi video. Un riconoscimento che, più di ogni numero o dato, conferma il valore del lavoro di Geopop e regala a Moccia una grande soddisfazione personale.