AI Act, in Europa salvi i diritti fondamentali

Si tratta del primo quadro normativo sui sistemi di intelligenza artificiale nel mondo. La legge servirà a difendere democrazia, Stato di diritto e sostenibilità ambientale

Sono servite trentasei lunghe ore di negoziato, affinché le istituzioni Ue raggiungessero un accordo sull’AI Act, la legge europea sull’intelligenza artificiale. Sono state concordate, tra l’altro, norme di salvaguardia nell’uso di sistemi di identificazione biometrica (RBI) in spazi aperti al pubblico. L’RBI potrà essere utilizzato esclusivamente per la ricerca mirata di persone sospettate di aver commesso un reato grave. Una stretta dunque all’uso, limitato nel tempo e nel luogo, per ricerche mirate di vittime in caso di rapimento, traffico o sfruttamento sessuale. Oppure, durante specifiche attività antiterrorismo.

AI Act, cosa sarà vietato

Nella lista dei divieti ci sono i sistemi di categorizzazione biometrica basate su convinzioni politiche, religiose e sulla razza. Vietata, inoltre, creare database di riconoscimento facciale attraverso la raccolta di immagini del volto da Internet o da filmati di telecamere a circuito chiuso. Divieto, infine, del social scoring, cioè della valutazione di una persona in base a una scala sui comportamenti e le interazioni all’interno della società, alle tecniche manipolative e all’IA usata per sfruttare le vulnerabilità delle persone.

Gli obblighi che ne derivano

Nell’accordo sono stati inseriti obblighi per i sistemi ad alto rischio che impattano sui diritti fondamentali. Come influenzare l’esito delle elezioni o il comportamento degli elettori. Ai cittadini sarà data la possibilità di presentare reclami sui sistemi di IA e di ricevere spiegazioni sulle decisioni basate sui tali sistemi che hanno un impatto sui loro diritti.

Sanzioni per chi non si adegua

A fronte di misure a sostegno dell’innovazione, previste sanzioni per chi non si adegua o viola le regole. Il testo prevede ampio sostegno dell’innovazione e delle Pmi, ma anche un regime di sanzioni. Con multe che posso raggiungere i 35 milioni di euro, a seconda della violazione e delle dimensioni dell’azienda.

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