Oggi in Good Morning Kiss Kiss abbiamo avuto ospite in collegamento Antonio Nicoletti, responsabile nazionale Aree Protette Legambiente, per discutere con lui della legge per il ripristino dell’habitat naturale.
Stamattina stiamo parlando di ambiente e soprattutto del recente provvedimento approvato dal Parlamento europeo, ovvero la cosiddetta legge per il ripristino della natura. Per spiegare di cosa si tratta abbiamo in diretta con noi Antonio Nicoletti, responsabile nazionale Aree Protette Legambiente. Buongiorno Nicoletti, benvenuto!
Buongiorno e bentrovati a voi!
Allora, vorremmo capire cos’è questa legge e come funziona concretamente la nuova direttiva.
La legge è una grande opportunità per Paesi come il nostro che negli anni hanno esagerato nel consumo di suolo, devastando le coste e inquinando mari. Il dossier di Legambiente di qualche giorno fa racconta le aggressioni al mare o gli incendi boschivi, anche a causa di cambiamenti climatici che sono sempre più incombenti e frequenti. Questa norma è stata inaspettata perché il nostro Paese ha fatto un’opposizione ideologica ed ha votato anche contro la logica di una norma che porta benefici. Siccome la traduzione di Nature Resurrection Law è ripristino della natura, significa che noi possiamo soltanto trarne vantaggi. Ho visto le tante aree degradate che potrebbero aspirare ad avere risorse per ripristinarne l’utilizzo verso la natura. Non significa che quelle aree saranno messe sotto una teca di vetro e diventano intoccabili. Assolutamente. Si ripristina uno stato di naturalità anche esercitando una gestione. Mi riferisco a tante aree agricole oggi degradate che domani potrebbero essere nuovamente produttive. Abbiamo fatto una guerra di opposizione sul nulla perché c’è una parte che dice che bisogna dire di no a tutto quello che viene da Bruxelles. Anche quando sono cose positive.
Noi italiani siamo un po’ disillusi da queste imprese che dovrebbero far invertire la rotta al degrado ambientale perché conosciamo la nostra burocrazia e la corruzione a livello mondiale e sappiamo che le priorità economiche vengono prima di tutto. E queste risorse da dove dovrebbero venire? Perché parliamo di centinaia di migliaia di chilometri quadrati.
Vengono dal bilancio europeo che lo orienta secondo alcune scelte. L’Europa dà degli incentivi in cambio delle prestazioni che devi portare come risultato. Noi in questi anni siamo stati bravissimi a sottoscrivere o ad opporci a qualsiasi cosa, salvo fare poi il contrario di quello che avevamo programmato. Noi abbiamo un’opportunità di ripristinare entro il 2030 il 30% di aree degradate, entro il 2040 il 60%, per arrivare al 90% entro il 2050. Da qui al 2050 arriveranno risorse attraverso finanziamenti diretti e progetti comunitari che vanno in quella direzione. Se noi ci facciamo trovare pronti a cogliere quelle opportunità portiamo a casa le risorse. Altrimenti porteremo solo il lamento e non il risultato concreto.
Grazie Nicoletti e buon lavoro!