Frigento, comune campano in provincia di Avellino

Questa mattina, nella nostra rubrica saluti da Kiss Kiss, abbiamo parlato di Frigento, comune campano in provincia di Avellino, guidati dalle parole del sindaco Carmine Ciullo.

La denominazione di Frigento deriverebbe dal toponimo Frequentum, Friquentum o Afrigentum, a loro volta derivanti dall’espressione latina A populi frequentia, così come menzionato nelle Rationes Decimarum della Campania.

Luoghi di interesse ed attività a Frigento

Tra le strade e i vicoli intorno alla chiesa di Santa Maria Assunta si articola il centro storico, nucleo antico del comune, che presenta edifici gentilizi con portali lavorati in pietra locale di particolare rilievo e dei giardini pensili particolarmente decorativi facenti parte di un complesso di palazzi storici privati. Punti di interesse storico, artistico e ambientale, come fontane antiche, complessi masseriali e una rocca di epoca medievale, sono dislocati anche nelle aree rurali.

  • Ruderi di Sant’Angelo al Pesco: rovine dell’antico maniero di difesa eretto in epoca longobarda nella contrada di Sant’Angelo al Pesco, a 5 km dal centro abitato. Il toponimo fa riferimento, oltre che al culto longobardo dell’Arcangelo (molto diffuso nel Sud Italia), al pesco, termine proveniente dall’osco peesslùm o pestulùm, ossia poggio, da cui sarebbe derivato il latino pesculum, ovvero pietra sporgente.
  • Panoramica Limiti: passeggiata panoramica che circonda il centro storico del paese nella sua parte più elevata ricalcando il perimetro di un’antica fortificazione. La strada, della lunghezza di circa 500 metri e in larga parte esclusivamente pedonale, consente di arrivare a vedere, grazie ai tre loggiati che ne puntellano il percorso, 5 regioni (Campania, PugliaBasilicataMoliseAbruzzo) e 11 province per un totale di circa 65 comuni visibili a occhio nudo. Delimitano l’orizzonte i massicci del Matese e della Maiella a circa 140 km di distanza.
  • Complesso masseriale “lo Parco”: il complesso, conosciuto anche come casale lo parco, è situato in contrada Parco, zona collinare e agricola dalla quale si dominano le vallate sottostanti. Tale stanziamento, simile a molti altri presenti storicamente nella zona, costituisce la reinterpretazione settecentesca di quella comunità autonoma vera e propria che era la curtis altomedievale: si spiega in questo modo la presenza di una piccola chiesa dedicata ai santi Ciriaco, Donato e Gaetano accanto alla casa padronale. 
  • Santuario Madonna del Buon Consiglio: situato in località Piano della Croce, sulle pendici dell’omonimo altopiano e risalente al 1920, il santuario vede le proprie origini strettamente legate al ritrovamento da parte di un contadino nella frazione di Pagliara di una terracotta raffigurante la Vergine Maria che tiene in braccio il Bambino Gesù: la costruzione, infatti, fu voluta dai fedeli che posero la prima pietra della chiesa il 20 maggio 1921.
  • esta di San Rocco, ogni 16 agosto, prevede una solenne processione di cui sono protagonisti i “mezzetti”, contenitori di legno che i contadini usavano come misura per il grano e che, ornati artisticamente con paglia intrecciata, sfilano assieme al simulacro del santo per le vie del centro storico portati sul capo dai fedeli.
Piatti e prodotti tipici di Frigento

Molti sono i prodotti tipici dell’enogastronomia locale. Il più delle volte si tratta di materie prime, piatti e ricette povere provenienti dalla tradizione contadina, elemento essenziale della cultura del territorio. Tra i maggiori vi sono:

  • Irpinia Colline dell’Ufita DOP, olio extravergine di oliva della varietà Ravece;
  • Caciocavallo Silano DOP, formaggio prodotto con latte di mucca podolica, semiduro e a pasta filata;
  • Agnello di Carmasciano PAT, da agnelli di razza laticauda o bagnolese allevati nei pascoli nei dintorni della mefite, quindi alimentati con erbe e fieno arricchiti dalle esalazioni sulfuree;
  • Aglio dell’Ufita PAT, prodotto del territorio dall’elevata quantità di oli essenziali e principi attivi;
  • Ricotta e pecorino di Carmasciano PAT, formaggi di pecora prodotti nell’omonima località, dal gusto peculiare per via dell’alimentazione degli ovini a base di erbe ricche di zolfo per la presenza della vicina mefite in Valle d’Ansanto. La ricotta è ottenuta dal siero residuo della lavorazione dell’omonimo pecorino;
  • Caciocavallo irpino di grotta PAT, formaggio a pasta filata stagionato in grotta, è prodotto con latte proveniente da vacche in prevalenza di razza bruna;
  • Menesta maritata, piatto in cui carne e verdura, ingredienti della preparazione, unendosi si “maritano”. Prevede l’utilizzo di cicoriaverza e borragine, tipicamente accompagnate da salsicce di maiale a pezzi;
  • Pizza jonna, cioè realizzata con farina di granturco, è una preparazione povera della tradizione contadina da accompagnare con verdure e ortaggi;
  • Pelieo, erba aromatica e selvatica conosciuta sin dall’antichità e menzionata anche da Plinio il Vecchio con cui viene preparato un particolare sugo col quale condire i cavatelli;
  • Cicerchie, legume ricco di proteine da cui si ricava una farina con la quale si preparano pane e pasta, ma che fa anche da base a zuppe e minestre o è cucinato in purea. La comune tradizione culinaria della cicerchia è alla base dell’accordo di gemellaggio stipulato nel 2009 col comune marchigiano di Serra de’ Conti.

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