Questa mattina, in Good Morning Kiss Kiss, abbiamo parlato di auto a idrogeno e mobilità sostenibile con il direttore di Sicurauto Claudio Cangialosi.
Buongiorno Claudio bentornato! Oltre alle macchine elettriche e quelle che vanno a biocarburanti, stiamo parlando anche di auto a idrogeno. Cosa dobbiamo aspettarci dal mercato globale? Perché forse le auto a idrogeno in Germania inizieranno a camminare al pari delle altre auto, no?
«Buongiorno, Kiss Kiss a tutti! Sì, c’è un progetto in Germania e in realtà c’è anche una stazione di rifornimento pure a Bolzano, in Italia. Sull’idrogeno c’è tantissimo rumore da tanto tempo. BMW, ad esempio, aveva scommesso sull’idrogeno tantissimi anni fa, ma aveva anche bloccato questo progetto. C’è una controversia su come viene eventualmente prodotto. Perché c’è l’idrogeno verde che proviene completamente da fonti rinnovabili, mentre ci sono turchese, blu e grigio, che più si va avanti nella scala e più viene prodotto con combustibile fossile. Questo significa che non è detto che l’idrogeno sia il futuro. Vorrei parlare di efficienza. Con le auto a batterie, il 73% dell’energia prodotta finisce alle ruote, mentre con l’idrogeno soltanto il 22%, con quelle tradizionali sono il 13%. Questo dimostra quanto siano inefficienti le vetture che usiamo tutti i giorni, mentre l’elettrico è più efficiente.»
La specifica è questa, però. In realtà i veicoli a idrogeno sono spinti da motori elettrici. Mi pare di capire questo.
«Spiego velocemente come funziona. L’idrogeno che viene prodotto e messo in gas liquido nella vettura, quindi come rifornimento tradizionale, che lo rende veloce, serve come combustibile che però non fa una vera e propria combustione. È un processo chimico, l’idrogeno si lega all’ossigeno, si crea energia che viene immagazzinata temporaneamente in una batteria e poi finisce alle ruote. Però non è una vettura completamente elettrica nel senso che l’energia viene immagazzinata completamente in una batteria, ma viene prodotta a bordo tramite queste celle a combustibile. Ma i motori veri e propri sono elettrici e tramite il tubo di scappamento, se vogliamo chiamarlo così, esce solamente dell’acqua, di fatto. Il motore elettrico è il futuro, questo è scontato. Meno rumore, più efficienza eccetera. Però, la cosa importante è la diversificazione delle tecnologia. Non si può solamente investire su una.»
Grazie direttore!
«Grazie a te, Kiss Kiss a tutti!»