Calcio e scommesse, indagati anche Tonali e Zaniolo

E dopo Fagioli, anche Zaniolo e Tonali, sperando sia finita qui. Fabrizio Corona lo aveva anticipato: “C’è un altro giocatore della Nazionale che scommette, uno che ora gioca all’estero”. Poi ne sono usciti fuori due, nomi di ben altro spessore rispetto al giovane juventino. E così, in un ancora caldo pomeriggio di ottobre, mentre l’ex fotografo dei vip si recava dai magistrati come persona informata dei fatti, la polizia -su delega della Procura di Torino- varcava i cancelli di Coverciano chiedendo del centrocampista del Newcastle e dell’attaccante dell’Aston Villa per notificargli un avviso di garanzia. Sono ambedue indagati, al pari di Fagioli. Il reato contestato si riferisce alla Legge 401, entrata in vigore verso la fine dell’89, che punisce l’esercizio -attraverso l’organizzazione- della scommessa clandestina (o di qualunque altro concorso o pronostico riservato allo Stato o ad ente concessionario) con la reclusione da sei mesi a tre anni. Gli sportivi che scommettono soltanto -anche se illegalmente- rischiano meno dal punto di vista penale, sia in termini detentivi che di ammenda, ma è nell’ambito dell’attività agonistica -la loro professione- che la giustizia usa la mano pesante.

Il gioco d’azzardo in Italia non è reato e scommettere non è vietato a prescindere, nemmeno per uno sportivo, a patto che punti su canali autorizzati e non sullo sport praticato, in questo caso il calcio. Tonali e Zaniolo, come peraltro Fagioli, hanno scommesso. E se il 24enne toscano ha puntato addirittura dalla panchina durante una partita di Coppa Italia della Roma, vieppiù sulla gara in corso, andrà corroborato da prove. Ma la sola idea è di quelle che fa accapponare la pelle. Dalle indagini emergono scommesse da migliaia di euro, debiti e pagamenti. Ai due azzurri sequestrati cellulari e tablet, dall’esame dei supporti elettronici gli inquirenti torinesi sperano di trovare collegamenti su chi scommetteva e basta e chi organizzava invece l’intero giro di betting clandestino, dietro al quale si potrebbero nascondere malavita e crimine organizzato.

Intanto, Tonali e Zaniolo sono stati autorizzati -usando un eufemismo- a lasciare il ritiro della Nazionale, mancando loro la serenità necessaria per concentrarsi sulle cose di campo, nella fattispecie le due gare di qualificazione dell’Italia a Euro 2024 contro Malta e Inghilterra. Per il ministro Abodi, tuttavia, c’è una partita che è molto più importante: “Quella relativa alla salute pubblica dei giovani e alla reputazione di un contesto”.

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