Assunzioni e nuove assegnazioni non hanno cancellato la necessità di ricorrere alle supplenze. Le cifre allarmanti sono state diffuse dal ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara. A poche ore dall’esordio dell’anno scolastico 2023-2024, occorre rapidamente colmare il vuoto delle troppe
cattedre senza titolari con il ricorso a docenti supplenti a tempo determinato. Il comparto nel quale si registra la carenza più significativa è quello dell’insegnamento di sostegno.
Secondo fonti ministeriali, le nuove procedure semplificate per individuare i sostituti daranno frutti nel giro di un paio di settimane. Appena in tempo per riempire tutte le cattedre prima dell’avvio delle lezioni. Secondo Cisl Scuola, la situazione dopo le nomine in ruolo, è sostanzialmente quella degli anni precedenti: le assunzioni coprono a fatica la metà dei posti vacanti.
Un aiuto arriva dalle graduatorie provinciali per le supplenze (GPS)
Le graduatorie provinciali per le supplenze (GPS) rappresentano l’unico bacino a cui attingere. Poiché, le graduatorie dei concorsi non hanno più aspiranti e le call veloci sui posti comuni hanno fatto registrare un autentico flop sui posti di sostegno. Insomma, nonostante la valanga di concorsi ordinari, straordinari e riservati, non si riesce a soddisfare il fabbisogno di docenti nella scuola pubblica. Si pensa che quando gli studenti torneranno in classe saranno le città metropolitane a registrare ancora cattedre senza docente, perché i cosiddetti posti in deroga vengono assegnati con ritardo rispetto all’inizio delle lezioni. Come già detto, mancheranno soprattutto insegnanti di sostegno.
In arriva un nuovo concorso
Se i concorsi banditi nel 2020, tra ordinari e straordinari, sono esauriti in molte classi di concorso e in diverse aree dell’Italia, le speranze sono riposte in un nuovo imminente concorso. Si è in attesa del bando per circa 35 mila posti, ma il Ministero non ha ancora reso noto tempi e modi, né quali saranno le cattedre messe a concorso.