Questa mattina, nella nostra rubrica saluti da Kiss Kiss, abbiamo parlato di Ripatransone, comune delle Marche nella provincia di Ascoli Piceno, guidati dalle parole del consigliere Stefano Fraticelli.
Ripatransone – La Ripa in dialetto ripano – è una piccola città d’arte con numerose strutture museali che vive di turismo, di mobilifici e d’agricoltura, emergendo nella produzione dell’olio e del vino. È stata insignita inoltre del marchio di qualità turistico-ambientale della Bandiera arancione da parte del Touring Club Italiano ed è detta Belvedere del Piceno per l’ampia visione panoramica che offre.
Secondo la tesi ormai comunemente accolta, il nome della città si compone di due elementi.
- Ripa è forma medievale per “rupe”.
- Transone è il nome del fondatore dei castelli ripani.
L’ipotesi che riconduceva il toponimo all’espressione Ripa trans Asonem (“rupe al di là dell’Aso”) appare confutata fin dal 1827, quando lo storico Vicione ne evidenziò l’incongruenza geografica e linguistica. Altri ritenevano che Transone fosse il nome di un antico quartiere. Il Garzoni invece lo riconduceva al verbo latino transire (a significare il trasferimento dei capi cittadini nell’unico castello sorto dai quattro originari).
Monumenti e luoghi di interesse a Ripatransone
- Chiesa di Sant’Antonio (1845–1846). Auditorium di Santa Caterina.
- Chiesa di San Benigno. Antico duomo di cui resta solo il campanile.
- Chiesa di Santa Caterina d’Alessandria (“Sant’Agostino”), sconsacrata. Fu adibita a cinema nel Novecento e a museo d’arte sacra nel Duemila.
- Chiesa dell’Immacolata (“San Filippo”). Ultima parrocchiale del quartiere di Agello, fu fondata dagli Oratoriani e iniziata nel tardo Seicento. Ha impianto a croce latina corta, con una sola navata. Presenta cappelle laterali con ornati lignei e pale d’altare che risalgono per lo più al primo Settecento. La cappella di San Filippo conserva un altare marmoreo con ipotetiche reliquie del santo. Sopra l’altare maggiore è installata una statua dell’Immacolata, opera di Fedele Bianchini (allievo del Canova). Il fonte battesimale (1930) è opera giovanile di Uno Gera e fu realizzato in occasione dell’elevazione della chiesa a parrocchiale. Di Gera sono anche due grandi bassorilievi raffiguranti la nascita e la morte di Gesù.
- Chiesa di Santa Maria Magna (“San Francesco”). Edificio del XIII secolo, era annessa a un convento di frati minori e conservava due lapidi commemorative (una di esse, dedicata a Giovanni da Ripa, finì frammentata e fu ricomposta nel 1997). Il convento fu riconvertito in ospedale civile nel 1810. La chiesa in rovina venne trasformata in orfanotrofio nel 1938. Residua un campanile di 30 m, ristrutturato lo stesso anno.
- Chiesa di San Michele Arcangelo (“Sant’Angelo”). Romanica, a una sola navata, conserva opere pittoriche del Quattro-Cinquecento e un fonte battesimale a forma di calice che è il più antico di Ripatransone.
- Teatro Corte delle Fonti. Nato negli anni novanta, è un teatro all’aperto che sovrasta un antico lavatoio pubblico entro il medievale Complesso delle Fonti. Permette di ospitare un numero di spettatori più elevato delle altre strutture cittadine ed è utilizzato nella stagione estiva per spettacoli d’ogni genere, dall’allestimento di opere liriche all’esibizione di artisti e gruppi moderni.
- Teatro Luigi Mercantini, ottocentesco. È ospitato al primo piano dell’ala destra del Palazzo del Podestà.
- Museo civico di Ripatransone . È ospitato da Palazzo Bonomi-Gera e si compone di cinque raccolte: la pinacoteca, la Gipsoteca Uno Gera, il museo storico etnografico, il Museo storico risorgimentale Luigi Mercantini e una galleria d’arte contemporanea.
Piatti e prodotti tipici di Ripatransone
Fra le specialità della cucina ripana si possono ricordare i lumaconi (in realtà chiocciole, in dialetto cuccëlú) e il ciavarro, tipico minestrone piceno di legumi vari, affine alle virtù abruzzesi e all’imbrecciata umbra.